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Ma che gusto si prova a osannare così tanto simili creature, cedere parte del proprio tempo alla vampiro-visione? Di certo una forma di evasione impacchettata da perfide operazioni di marketing aiuta a confezionare il prodotto e a presentarlo al pubblico nel migliore dei modi. Ma l’attrazione vampiresca è anche un segno dei tempi: l’orrido entra a pieno nella quotidianità.
L’equazione semplicità uguale demenza si fa sempre più frequente. Meglio gli effetti speciali, anche a discapito di una trama che faccia davvero emozionare (vedi il caso di Avatar).
Meglio avere davanti un mix letale di romanticismo e horror, lacrime e sangue, tormenti foscoliani e avventure fantastiche che però garantisca una fuga in piena regola dall’assordante palude quotidiana, un sasso nello stagno delle emozioni infiocchettate da cinema. La Eagle Pictures ci sa fare. Il triangolo amoroso resta la colonna portante della trama, ma lascia sempre più spazio a velocità, ritmo, natura selvaggia e incontaminata, location da sogno. Un’ora e ventiquattro minuti di adrenalina pura. I vampiri sono da sogno. Poi, finito il film, ci si rituffa nel vapore acqueo di una realtà più che da sogno, da vero incubo.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
Meglio avere davanti un mix letale di romanticismo e horror, lacrime e sangue, tormenti foscoliani e avventure fantastiche che però garantisca una fuga in piena regola dall’assordante palude quotidiana, un sasso nello stagno delle emozioni infiocchettate da cinema. La Eagle Pictures ci sa fare. Il triangolo amoroso resta la colonna portante della trama, ma lascia sempre più spazio a velocità, ritmo, natura selvaggia e incontaminata, location da sogno. Un’ora e ventiquattro minuti di adrenalina pura. I vampiri sono da sogno. Poi, finito il film, ci si rituffa nel vapore acqueo di una realtà più che da sogno, da vero incubo.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
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