giovedì 8 luglio 2010

Mistero Twilight: perché gi orridi vampiri piacciono così tanto?

Un brivido corre lungo la schiena. Il sangue si raggela. La carnagione si fa vitrea, il sudore freddo. Il “normale” effetto che fanno i vampiri, anche sul grande schermo, dovrebbe essere questo. Ma Twilight, la saga vampiresca più seguita al mondo, è l’eccezione che non conferma la regola. I vampiri appassionano, ipnotizzano, ammaliano. Il terzo capitolo dal titolo Eclipse, attualmente nelle sale italiane, sta bissando il successo di New Moon, il capitolo precedente. E già si pensa al capitolo n. 4. Della serie: il gusto dell’orrido continua. E si diffonde a macchia d’olio nell’immaginario a tinte forti di milioni di fan, coinvolgendo inevitabilmente siti internet e social network. Un vero delirio. Twilight organizza grandi eventi sul web. Ve la ricordate su My Space la diretta streaming del red carpet in occasione della prima, quando Robert Pattinson, Kristen Stewart e Taylor Lautner erano davvero a portata di tutti? Un totale di 2.500.000 utenti ha invaso lo spazio myspace dedicato, 1.200.000 visitatori unici registrati hanno inoltre potuto interagire nel canale. Il tempo di connessione medio è stato di 32 minuti per utente.
Ma che gusto si prova a osannare così tanto simili creature, cedere parte del proprio tempo alla vampiro-visione? Di certo una forma di evasione impacchettata da perfide operazioni di marketing aiuta a confezionare il prodotto e a presentarlo al pubblico nel migliore dei modi. Ma l’attrazione vampiresca è anche un segno dei tempi: l’orrido entra a pieno nella quotidianità.
L’equazione semplicità uguale demenza si fa sempre più frequente. Meglio gli effetti speciali, anche a discapito di una trama che faccia davvero emozionare (vedi il caso di Avatar).
Meglio avere davanti un mix letale di romanticismo e horror, lacrime e sangue, tormenti foscoliani e avventure fantastiche che però garantisca una fuga in piena regola dall’assordante palude quotidiana, un sasso nello stagno delle emozioni infiocchettate da cinema. La Eagle Pictures ci sa fare. Il triangolo amoroso resta la colonna portante della trama, ma lascia sempre più spazio a velocità, ritmo, natura selvaggia e incontaminata, location da sogno. Un’ora e ventiquattro minuti di adrenalina pura. I vampiri sono da sogno. Poi, finito il film, ci si rituffa nel vapore acqueo di una realtà più che da sogno, da vero incubo.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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