domenica 24 ottobre 2010

Grande Fratello: lo specchio di che?...


Dieci più uno fa undici. Anzi, Gf 11. L’edizione di quest’anno del reality dei reality, dominatore assoluto di mezzo anno di palinsesto della rete ammiraglia Mediaset colpisce ma non affonda. Ancora una volta i concorrenti nuotano come pesci in un frullatore mediatico abboccando più o meno ingenuamente all’amo di autori sempre meno spregiudicati. Si sfiorano tra quattro mura domestiche assai ben arredate, scodinzolano disinvolti tra velluti e cristalli, miagolano, strizzano l’ occhio assetato anche di un solo momento di gloria alle telecamere piazzate dovunque, anche quando vanno in bagno. E puntualmente, all’inizio del viaggio televisivo nella casa più spiata d’Italia, dalle colonne dei giornali e dai dibattiti tv si sfodera dal cilindro ogni moralistica citazione. “Il Gf è lo specchio dei tempi”. “Il Gf è una finestra sul mondo”. Alt. Questo è lo slogan del Tg1 targato Minzolini. A ciascuno il suo, direbbe Sciascia. Ma non scomodiamolo per questo, ovvio. Qui si vola basso. Diciamo pure dall’ombelico in giù. Appena un paio di settimane in onda e già i primi baci, i primi flirt, le prime menate. Fin qui, tutto regolare. Tutto da specchio dei tempi. Speriamo solo che con qualche cazzotto non si ammazzino come i fatti di cronaca ci raccontano, magari simulando una lite in metropolitana.

Eppure in questo quadro qualcosa che non quadra c’è. Due più due non fa quattro. Uno dei concorrenti, Andrea Cocco, viveva a Hong Kong, tra le altre cose faceva anche il modello e ha già girato mezzo mondo. Un altro concorrente, David Lyoen, di madre barese e padre franco-olandese, è vissuto in Australia, parla cinque lingue e fa il funzionario al ministero degli Esteri francese. Nora Silvestri è nata in Congo, parla quattro lingue ed è una ballerina. Insomma, mica male i concorrenti del Gf. Mica presi dalla strada, come si dice. Mica poveri sprovveduti morti di fama. E poi tutti rigorosamente belli, alti, muscolosi, tonici, insomma fighi. Beh, se vi capita di incontrare tipi simili per strada, magari alla fermata dell’autobus mentre andate al lavoro e siete ancora mezzi assonnati, fateci caso. Potreste sempre segnalarli per i casting della prossima edizione. Se invece vi accorgete (cosa assai più probabile) che la gente che incrociate per strada tutti i santi giorni ad ogni ora non corrisponde esattamente a queste caratteristiche, allora fatevi sotto nella smentita della solita panzana: il Gf è lo specchio dei tempi. Sì, certo, lo sarà pure. Magari dopo ore di palestra, mesi di incontri con i migliori look maker in circolazione e qualche puntatina da un bravo chirurgo estetico.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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