Si tratta di San Leone, località balneare del litorale agrigentino. Nauseanti chiazze di liquami hanno fatto capolino tra le onde. Ma non è una novità. Infatti già dall'inizio della bella stagione sono state numerose le segnalazioni in merito, provocate dal malfunzionamento dei pennelli che scaricano a largo i reflui fognari precedentemente depurati.
Solo la scorsa settimana il comune di Agrigento, in seguito alla segnalazione dell'Asl, aveva proibito la balneazione nella porzione di mare antistante il lido della pubblica sicurezza. In quella occasione il sindaco Zambuto aveva puntato il dito contro la Girgenti Acque, accusando l'ente di una mancata tempestività nella riparazione delle perdite dei pennelli a mare, chiedendo entro 48 ore la riparazione delle perdite.
La Girgenti Acque, dal canto suo, aveva risposto che gli interventi venivano effettuati, ma che lo stato dei pennelli era ormai tale da non consentire il loro buon funzionamento. Insomma, si gioca a rimpiattino. Ma nel frattempo, agli agrigentini e ai turisti potrebbe non restare alle narici il sapore di mare e di sale, quanto piuttosto quello di fogna.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
4 commenti:
Cara Elena, anche sulla costa tirrenica calabrese, a fronte di una natura molto bella ci stiamo godendo un mare che è una fogna. Da decenni l'edilizia abusiva, la mancanza di fogne, i pochi depuratori gestiti dalla delinquenza organizzata hanno prodotto (già da tanti anni) questo triste risultato. Fare il bagno a volte è davvero proibitivo!
ciao
giuseppe
www.giuseppegatto.com
Però, dalla foto direi che riesci a consolarti con un bel boccalone di birra. O sbaglio?
Il Mar Jonio potrebbe considerarsi un mare molto pulito. I Siciliani amano da sempre vivere intensamente le coste dell'isola. L'inurbamento delle zone marittime non ha però risolto il problema dei depuratori. Nel Catanese gli interminabili e incompleti canali di gronda (giganteschi tubi sotterranei che si snodano per chilometri dai paesi etnei verso il mare) continuano a produrre "vittime". Vittime di "incontri ravvicinati del Terzo Tipo" e perfettamente identificabili... Qualcuno ha più volte concluso (impossibilitato a farsi un bagno al mare) che la vita è proprio una m...
Non sono bastate le rassicurazioni di venti giorni fa del sindaco di Acicatello (Catania) Silvia Raimondo dell'annuncio di approvazione del finanziamento del tratto conclusivo dei "canaloni". Infatti, dal 26 luglio il Centro Studi Acitrezza ha avviato la sottiscrizione di una petizione popolare per l’annullamento in autotutela delle fatture emesse da "Acque di Casalotto S.p.A." con riferimento alle tariffe di depurazione e fognatura relative al primo e secondo trimestre 2008.
Una decisa istanza di annullamento riguardante tutti gli utenti del Comune di Acicastello e soprattuto diretta agli utenti della frazione di Acitrezza, i più danneggiati secondo il sodalizio. L'atto di protesta - secondo il CSA - è il risultato delle gravi inadempienze delle amministrazioni comunali di Acicastello degli ultimi 10 anni.
Il Comune avrebbe violato il "principio di ragionevolezza nei tempi di costruzione di un’opera pubblica così importante come il depuratore per le acque reflue". E lo ha ribadito la Corte dei Conti nel 2006, anche facendo riferimento al canone di depurazione: “Va da sé che il protrarsi a tempo indefinito della carenza del servizio potrebbe far sorgere il dubbio che il contributo, pur previsto da una norma di legge, possa in concreto risultare in contrasto con il principio di ragionevolezza desumibile dal combinato disposto degli art. 3 e 23 della Costituzione in quanto la norma, così intesa, comporterebbe il versamento a tempo indefinito di un “canone” pur in assenza di un servizio che gli enti gestori sono tenuti ad istituire per legge".
Il Centro Studi Acitrezza punta sull'autorevolezza della Cassazione con sentenza n. 11800 del 21/5/2007 che ha confermato che "gli enti locali non possono pretendere alcunché dai cittadini che sono sprovvisti di impianti di depurazione a terra".
In attesa di ulteriori sviluppi, ai cittadini-bagnanti non resta che consolarsi cantando una canzone a tutti nota:
"mare profumo di mare
con l'amore io voglio giocare
è colpa del mare
del cielo e del mare
sento che sto lasciandomi andare[...]
e' colpa del mare
del cielo e del mare...
io non ci credevo
ma posso sognare
profumo di mare
e posso sognare
forse è solo da un momento
che credo al sentimento
e giuro che per noi
non finirà".
Bene, la canteremo insieme a te. E.
Posta un commento