
Rapido balzo all’indietro. Obama è solo un brillante self-made –man di colore nel pieno di una promettente carriera politica. Sono i tempi della sua candidatura al Senato. La Baker, che oggi ha 35 anni portati splendidamente, all’epoca raccoglieva fondi per candidati neri e aveva pure fondato un gruppo che si occupava di questo. L’autista che portava in giro Obama durante la campagna elettorale avrebbe raccontato di aver lasciato i due in un albergo di Washington, dove la Baker però non alloggiava (in quel periodo viveva in città).
Ma non ci sono prove. Nessuna foto, nessun video. O meglio, il video ci sarebbe, grazie alle telecamere interne dell’hotel. E’ solo che alcuni «top anti-Obama operatives» offrono un milione di dollari per darlo in pasto a una stampa assetata di scandalo. Manovra politica dei repubblicani in crisi di astinenza governativa? La sacrosanta verità, che allora fece infuriare più che mai la salutista e supersportiva Michelle? Comunque Vera Baker a un certo punto aveva deciso di togliersi di mezzo, dissolvendosi come una zolletta di zucchero in un bicchiere d’acqua. Se n’era andata a lavorare come broker alla Martinica. Meglio allontanarsi dal polverone, vero o presunto che sia. Attorno a lei, un gran mistero. La voce «Vera Baker» su Wikipedia appare con un lucchetto («è bloccato l’editing») e una riga rossa a fianco dell’annuncio «stiamo valutando se cancellare quest’articolo». Ma la fuga non durerà a lungo. Internet può. Anche se chiamarsi Lewinsky 2 non dev’essere per niente esaltante…
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
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