martedì 6 aprile 2010

Un sogno di troppo

-“Perché i sogni non si avverano?”.
-“Non lo so. Forse perché il sole sorge sempre. Ogni alba segna l'inizio di un nuovo giorno. E i sogni non si avverano”.
-“Che cosa significa?”.
-“C’è sempre qualcosa che succede senza una nostra precisa volontà. Se accadesse tutto ciò che vorremmo, non ci sarebbe più bisogno di sognare”.
-“Lo sai che quand’ero piccola mi dicevano sempre che sognavo ad occhi aperti?”
-“Davvero? E come?”.
-“A un certo punto, mentre gli altri continuavano a parlare, sempre più immersi nei loro discorsi, io ero presente ma era come se non ci fossi. Cominciavo a sentire le loro voci, sempre più lontane, dissolversi in un brusio indistinto. A quel punto qualcuno notava che stavo sognando a occhi aperti”.
-“E che cosa sognavi?”.
-“Mondi nuovi, altre facce, altri discorsi. Tutto il contrario di ciò che sentivo e vedevo".

-“E poi che altro sognavi?”.
-“Di starmene sdraiata su un prato e sentire il profumo della terra sulla pelle. Guardare il cielo e accorgermi di essere più soffice delle nuvole, più leggera dell’aria e di poter volare”.
-“Sognavi la libertà”.
-“Chiamala così, se vuoi. Sognavo che il mio corpo non avesse confini. Probabilmente era un modo per scacciare le mie paure. Ad esempio, quella della morte”.
-“La sai una cosa? Un giorno incontrai un ragazzino. Aveva poco più di dieci anni. Nei suoi occhi c’era la voglia di infinito. Anche se non ne era ancora del tutto consapevole. Voleva fare il magistrato, combattere la mafia. In poche parole da grande voleva cambiare il mondo”.
-“Quello era il suo sogno”.
-“Brava. Il suo sogno era proprio quello. L’ho incontrato vent’anni dopo. Era un uomo sulla quarantina. Era diventato un magistrato e si era fatto mandare a Palermo. In parte aveva realizzato il suo sogno”.
-“Allora il sole non sorge sempre?”.
-“Ci sono giorni che il sole non sorge. Così come esistono anime che soffrono, uomini e donne che vorrebbero cambiare vita, amori che durano per sempre. E sogni che si avverano”.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

2 commenti:

AT ha detto...

I sogni? Sono “come dipinti, belle nuvole e onde colorate” (Sam Francis: this permanent water, 1997). I sogni creano una storia nella storia. Creano poesia, forniscono degli avvii di racconto che il poeta non terminerà. Racchiudono tutte le possibili, infinite trasformazioni dell’essere. Ispirano intuizioni profonde e danno libero sfogo a “vitali” aspetti del nostro subconscio: originano idee fisse, forme confusionali, stati paranoici. Rinviano a una vita nascosta, interiore. I sogni sono sostanzialmente egoistici e “in tutti compare, anche se travestito, il caro io”. I sogni sono come i giornali del giorno prima, invecchiano anche loro. Sono l’effetto dell’aria, alterazioni accidentali, dolorosamente insensati, quadri della vita onirica, grovigli mentali, accumulazioni di concetti caotici e senza significato, costruzioni e ricombinazioni di immagini, mediazioni, travestimenti di travestimenti. “Palloncini usciti da una bolla di sapone, eterei, leggerissimi, alcuni scoppiano subito, altri tentano di volare lontano, non li vedi perché si confondono con l'azzurro, ma non diventeranno di cristallo” (Maria Miceli). “Sogni di nessuno, impersonali ed enciclopedici”. Stati alterati della coscienza. Finte certezze. Un “sistema di segni ambigui (parlanti o muti) che comprende anche gli oracoli, la divinazione e i prodigi”. “I sogni sono come variazioni sul tema della vostra vita, benché, nella realtà, la vostra vita sia il tema che avete scelto tra tutte le varianti possibili” (Jane Roberts). I sogni ammoniscono l’uomo che pare creato solo per vivere talvolta in una illusione passeggera, l'illusione della speranza. I sogni non saranno tassati mai. Eppure danno l’idea di atmosfere da incubo che coincidono col terrore politico. “I sogni sembrano guidati non dalla ragione ma dal desiderio, non dalla testa ma dal cuore” (F. Dostoevskij, Sogno di un uomo ridicolo, 1877).

Stella mattutina ha detto...

Bentornato Andrea! Qual è il tuo sogno? E.