
La cifra del programma è spiazzare gli ospiti, sfruculiare nelle questioni affrontate, mettere il dito nella piaga, fare domande sconce, non essere mai dalla parte degli intervistati e cercare di evitare banalità varie. In questo Diaco è il buon maestro, la Luzi ne è fedelissima allieva. Tant’è che i due conduttori viaggiano sulla stessa lunghezza d’onda e per l’occasione la Luzi ha abbandonato quasi del tutto la sua consueta mansuetudine per tirare fuori una vena decisamente più intellettuale e polemica. Però a volte sia l’uno che l’altra sembrano essere un po’ troppo prevenuti nei confronti degli ospiti che sottopongono al terzo grado, sapendo benissimo chi possono massacrare fino in fondo e danno l’impressone di voler rompere a tutti i costi le uova nel paniere solo per partito preso, per meglio calzare i panni dei personaggi che si sono abilmente costruiti. Così come i tempi sono troppo lunghi, e si finisce per non lasciare mai spazio al mini pubblico giovane presente in studio che magari vorrebbe intervenire con qualche domanda. Ma a voler essere in buona fede, l’ingranaggio è nuovo e per funzionare bene ha bisogno di un po’ d’olio. Quindi, considerando che Diaco-Luzi hanno iniziato la loro nuova avventura televisiva estiva da appena qualche giorno, potranno solo migliorare.
«Sarà un’avventura nuova, cambia soprattutto il linguaggio perché affronteremo tanti temi, ma mi porterò dietro tutto il mio bagaglio. Naturalmente, essendo estate, ci lasceremo anche andare a una certa leggerezza», aveva detto la Luzi in un’intervista. Assist perfetto per Diaco, che in alcuni momenti del programma ama abbandonarsi ad afflati romantici e sentimentali (“Care donne, non ricorrete alla chirurgia estetica, ma continuate ad amare. L’amore vive grazie alle donne”), anche nei confronti dell’azienda di viale Mazzini (Viva l’Italia, viva la Rai). E viva i due nuovi conduttori di Unomattina Estate. Irriverenti, sì, ma solo con chi si può fare.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
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