domenica 23 gennaio 2011

Ruby superstar: è lei la nuova lolita antiromantica


E’ la nuova Lolita di Nabokov. Mora, procace, marocchina. Artigli affilati, labbra vermiglie a canotto, una cascata di riccioli sulla schiena. Si finge 24enne ma in realtà di anni ne ha appena 18. Abiti succinti, scollature vertiginose, vita rocambolesca, infanzia difficile, con abusi subiti da un paio di zii in età adolescenziale. Ingenuità zero e una gran voglia di arrivare. Karima El Mahroug, in arte Ruby “Rubacuori” è la star del momento. Il nuovo volto televisivo, senza passare tra i banchi di “Striscia la notizia”. Anni passati a fare la ragazza immagine sul cubo, ammorbata dalle luci psichedeliche di locali alla moda milanesi, non le sono valse la notorietà che le ha dato l’ inchiesta aperta dai magistrati milanesi che ha rivelato le sue ospitate ad Arcore, residenza milanese del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, insieme alle altre ragazze di via dell’Olgiettina (ribattezzata per l’occasione via dell’Orgettina), assunta nell' immaginario collettivo, grazie all'accanimento giornalistico e mediatico, a luogo di più assoluta perdizione, esattamente come lo era circa un anno fa via Gradoli per il caso Marrazzo.


Basta sfogliare i giornali. Almeno quattro pagine al giorno la immortalano nelle pose più sexy, dedicandole gli articoli più disparati. Fior di opinionisti si accapigliano per lei nei talk televisivi. L’intervista di Alfonso Signorini ha fatto il giro delle tv. Insomma, non passa giorno che non si parli di lei. Il suo nome, recitato come un mantra dai media, rimbalza come una molla tra le pareti glitterate del tubo catodico. Ruby colpevole, Ruby innocente, insomma Ruby forever. Nella bufera il suo rapporto di presunta amicizia col premier, o di semplice conoscenza. E quella busta con dentro 7000 euro.

La rilevanza penale di queste frequentazioni è ancora tutta da accertare. Ma un dettaglio non indifferente balza subito agli occhi. Ruby ha uno sguardo eloquente. Si dimena con una certa disinvoltura davanti alla telecamera, rivelando una certa determinazione, ambizione, il vivo desiderio di guadagnare quelle cifre che si possono guadagnare solo lavorando nel mondo dello spettacolo. E Berlusconi in qualche modo ai suoi occhi ne avrebbe rappresentato il passepartout. La via d’accesso più breve.
Ruby si fa bene i suoi calcoli, t’incanta, ti convince, muove una certa pietà agli occhi di chi l’ascolta. Da qui al vittimismo di professione il passo è breve. Così il rischio è che in un battito di ciglia laccate di rimmel, Ruby si trasformi agli occhi dell’opinione pubblica come la povera vittima, la ragazza sfortunata che merita assolutamente un riscatto. Operazione maldestra che rischia di cambiare le carte in tavola. Perché Ruby in realtà è molto meno ingenua di quanto si pensi. Così come anche tutte le altre ragazze coinvolte nell’inchiesta, che si dichiarano “semplici e normalissime” con il bauletto di Burberry tra le mani, regali, gioielli, tesoretti e una spregiudicatezza di fondo senza limiti. Ragazze magari sfortunate, certo, ma decisamente poco idealiste e sognatrici. E molto molto concrete. E poi non chiamatele povere vittime.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

1 commento:

Anonimo ha detto...

macchè Lolita e superstar, è solo una......