sabato 3 dicembre 2011

Metamorfosi di un ex Ministro della Difesa. Ignazio-Mefistofele-La Russa: da testa calda a testa calva?

C’è apprensione nei Palazzi. Da giorni colleghi, amici e nemici di Mefistofele-La Russa non riescono a spiegarne il motivo. Pare che dal crine dell’ex Ministro della Difesa si sia perso qualche capello, ma soprattutto che la zazzera a un tratto abbia perso tutta la sua lucentezza. Che il cambio di governo ha di colpo sbiadito l’effetto shatush tendente al mogano di Ignazio-Mefistofele La Russa lo si nota a colpo d’occhio. Perfino mentre entra ed esce di corsa dai Palazzi, sorridendo a denti larghi. Perfino quando finisce di prendere il caffè (in genere l'ex Ministro ama intingere il cornetto nella tazzina) su facebook coi suoi fan (la pagina pubblica si chiama così, “Un caffè con Ignazio La Russa”,  e conta quasi 9 mila fan) o di mollare l’ affettuosa pacchetta sulla spalla all’amico Gasparri, con quella espressione semiseria e il timbro di voce baritonale. Perfino quando scorrazza per i meandri di Montecitorio, ammantati di velluto e di ombre, con la battuta sempre pronta in tasca e la promessa ai giornalisti che l’aspettano per un’intervista: “Sì, eccomi, sto arrivando”, per poi esordire dicendo “fate sempre le stesse domande” e interrompere la conversazione almeno un centinaio di volte.



Ultimamente però chi conosce bene l’ex Ministro nota nei suoi occhi sibillini una preoccupazione costante,  che gli fa volgere quasi sempre la mente e lo sguardo altrove. Pare che non riesca più nemmeno a concentrarsi troppo nelle pose galliche con le sue innumerevoli fan per le foto ricordo al termine di ogni intervento pubblico. Ormai l’unica preoccupazione di Ignazio La Russa sono i suoi tanto amati capelli. Anche perché, semmai dovessero subire una radicale metamorfosi, come le foglie d’autunno, di questo passo che fine farebbe il suo proverbiale pizzetto alla Jack Sparrow?
“Picciotti, amuninni”, esorta allora Ignazio alla fine di ogni lunga e faticosa giornata parlamentare, con tanto di rito scaramantico (toccatica fugace sui cabbasisi), quando la notte è ancora ggggiovane, si spengono i riflettori sui Palazzi, ma si accendono quelli televisivi di “Porta a Porta”. La Russa non bussa alla porta degli italiani, fa molto di più. Scatena quasi una rissa sul recente acquisto di 19 Maserati per il suo ormai ex ministero, che in tempi di crisi non è certo una scelta ponderata, e recupera su una clamorosa figuraccia (“con un milione di euro ci fai una casa buona, non un castello”) con un secco no al’Ici sulla prima casa. Primi segni di una folgorazione sulla via di Damasco. Mefistofele-La Russa ora infatti si dedica alla preghiera per scongiurare l’ eventuale maledizione della perdita del pelo, ma non del vizio. La preghiera mane e sera a San Canuto Lavard. Mani giunte e sguardo penitente. “Ti prego, ti prego, non farmeli cadere!”. E questo di certo laverà tutti i suoi peccati. Ottima penitenza. Diggiamolo…


Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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