Piatto ricco, mi ci ficco. Ma un italiano su cinque, dopo l’abbuffata al ristorante, resta a bocca asciutta. E soprattutto col portafoglio scarno. Manco avesse fatto la dieta “a zona” di Berry Sears. È quanto rivela il Codacons, che ha stilato una classifica delle principali lamentele ricevute dai consumatori sui ristoranti italiani. E se un piatto di cannelloni o di filetto in crosta lascia un retrogusto amaro, tutta colpa del rapporto con i prezzi delle portate, ritenuti eccessivi. A lamentarsi è il 45 per cento di quelli che abitualmente mangiano fuori casa. Segue poi l’insoddisfazione da servizio, che investe il 25 per cento dei clienti, che lamenta scarsa cortesia e disponibilità del personale. L’ 8 per cento invece si lagna delle “fregature”, sempre in agguato anche tra le pagine chiare e le pagine scure del menu. E in questo caso a farne le spese più che il portafoglio è l’intero apparato digerente. Il restante 4 per cento reclama infine scarsa igiene, assenza di parcheggi, tavoli troppo ravvicinati. Insomma, inghiottire certi bocconi non piace più a nessuno. Specie a chi non ha la pazienza di Oscar Wilde, che a tavola avrebbe perdonato chiunque.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
lunedì 26 gennaio 2009
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