sabato 3 gennaio 2009

Uto Ughi stona su Giovanni Allevi. E suona strano

I denigratori ci sono sempre. E prima o poi devi farci i conti. Gente schizzinosa, a cui non va mai bene niente, ipercritica su qualsiasi cosa e su chiunque, sempre pronta a trovare in ogni circostanza il pelo nell’uovo, a minare la personalità altrui, a scaricare sugli altri i propri complessi. Se hai qualche qualità, chi appartiene a questa categoria cerca di minimizzare, di far finta di niente. E, nei peggiori casi, appunto di denigrarti.

Non è il caso di Uto Ughi, probabilmente uno dei massimi violinisti italiani, con una solida carriera alle spalle e un’esperienza musicale di tutto rispetto. Però viene da chiedersi: non sarà un attacco oltre misura quello che Ughi ha riservato a Giovanni Allevi - che dischi ne vende parecchi, sta sempre in classifica e a ogni concerto registra il tutto esaurito - quando dice che il suo concerto natalizio promosso dal Senato non lo ha soddisfatto e che Allevi è “un nano non solo in confronto a Horowitz e a Rubinstein, ma anche rispetto a Mina e Modugno?

L’anno scorso mi capitò di intervistare Giovanni Allevi per il quotidiano “La Sicilia”. Era venuto a Catania per incontrare gli allievi del conservatorio musicale “Vincenzo Bellini”. Ricordo che mi colpì subito la sua straordinaria e generosa voglia di comunicare. E di farlo “alla pari”, senza (s)manie di grandezza né narcisismi insopportabili. Non faceva altro che ripetere: “Dovete tirare fuori ciò che avete dentro attraverso la musica e non aver paura di quello che vi dicono gli altri”. E lo faceva con una semplicità vera e autentica, come se fosse uno di loro.

Ho sempre considerato il coraggio una delle doti più grandi di chi si affaccia al pubblico. E Giovanni Allevi coi suoi riccioli scomposti di coraggio ne ha da vendere. Perché ha saputo reinterpretare la musica classica in chiave contemporanea, facendole parlare il linguaggio dei nostri tempi. Ed è andato avanti anche quando qualche insegnante (l’ennesima testa di rapa miope e imbalsamata come le mummie dell'antico Egitto) al conservatorio di Milano lo ha scoraggiato in tutti i modi. Anche quando i classicisti duri e puri lo hanno snobbato. Come si usa fare in Italia di fronte a chi mostra di avere qualità e carattere, nonché l’intelligenza per poter turbare certi equilibri subdoli e precari.

E' possibile che si ragioni sempre per categorie, per compartimenti-stagni, per il mantenimento dello status quo, per nascondere la polvere sotto il tappeto, e si fugge a gambe levate da ogni forma di reale sperimentazione perché si ha paura di rischiare e di mettersi in gioco e si storce il naso alle gradevoli contaminazioni e innovazioni che ci vengono proposte? Del resto, stessa sorte era toccata a Luciano Pavarotti e al suo "Pavarotti & friends", un raffinato e audace mix di musica classica e pop che riscontrava un buon successo di pubblico. E ad Andrea Bocelli, buono per cantare pop ma non un certo tipo di lirica. E poi ci lamentiamo se a popolare i teatri d'opera sono soltanto gli over settanta...

Allevi è un grande e lo dimostra ogni volta che compone e si esibisce al pianoforte. E suona strano che un altro grande come Ughi cavalchi la tigre malata della denigrazione pubblica e gratuita. Suona talmente strano da far avvertire nella melodia una brutta stonatura.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

11 commenti:

maveryck ha detto...

Buongiorno Elena.
Avevo visitato gia' il tuo blog
ma molto velocemente .
Questa mattina anche se per poco ho sfogliato un po il tuo blog che sicuramente pomeriggio riprendero' a visitarlo ed leggermi qualche altro articolo.
Sei ammirevole quanto professionale
non sonono i soliti articoli scritti quasi per sentito dire, ,ma vedo che oltre la passione metti tutta te stessa, ben documentata, tanto che nel leggere cio' che scrivi sembra di percorrere quel passaggio di racconto.
Brava, complimenti per il tutto.

Stella mattutina ha detto...

Grazie Maverik. Allora, benvenuto. E scrivi quando vuoi. :-) E.

Anonimo ha detto...

Totò direbbe "c'è a chi piace e a chi no". Non vogliamo qui parlare di filosofia della musica, di «effetto estetico» e di «effetto patetico» studiato da Moritz Lazarus. Gli uomini non vogliono capire che l'entità estetica del gusto musicale sfugge ad ogni metro razionalizzatore. Non biasimo chi "sente" con gli occhi (e le orecchie), e difende i propri gusti, le proprie sensazioni.
Tutto parte dal concerto di Natale a Palazzo Madama, sede del potere senatoriale. Il "Giornale" lo ha definito un "evento musical-solidaristico-politico" (31.1.2008).
A sentire i fans,è ingiustificabile, pesantissimo, insolente, maleducato l'intervento di Uto Ughi su Giovanni Allevi: "Sono offeso come musicista. Allevi Pianista? Ma lui si crede anche compositore, filosofo, poeta, scrittore. La cosa che più mi dà fastidio è l’investimento mediatico che è stato fatto su un interprete mai originale e privo del tutto di umiltà. Il suo successo è il termometro perfetto della situazione del Nostro Paese: prevalgono sempre le apparenze… Lui è un nano in confronto a Horowitz, a Rubinstein. Ma anche rispetto a Modugno e a Mina. Si tratta di un’esaltazione collettiva e parossistica dietro alla quale agisce evidentemente un forte investimento di marketing. Mi sorprende che giornali autorevoli gli concedano spazio, spesso in modo acritico".

La risposta migliore di Allevi: "Una sera me ne tornai al mio monolocale da una gremita Sala Verdi del Conservatorio di Milano, con in tasca un foglietto, come fosse un gioiello. Non era stato facile raggiungere il camerino dell’artista, per un nessuno come me, un anonimo studente in Composizione. Non avevo amicizie influenti, a stento arrivavo alla fine del mese, affrontavo grandi sacrifici per diplomarmi in Composizione e il biglietto del concerto l’avevo pagato. Ma avevo finalmente l’autografo di uno dei più valenti violinisti del mondo: lei, Maestro Ughi. Quel suo autografo che ho sempre conservato gelosamente, dopo tanti anni, per me ora non conta più niente".

Subito sono nate fazioni agguerrite e fondamentaliste: "è meglio Allevi o Stefano Bollani?", "ma l'avete sentita Rita Marcotulli?", "No, Allevi emula Ludovico Einaudi", "imparagonabile il confronto con Nyman o con Philip Glass", "sì ma Nicola Piovani è un'altra cosa", "Pollini irraggiungibile", "Michelangeli stratosferico".
Secondo alcuni forse il torto di Allevi è di parlare troppo…., di voler suggestionare pubblico e critica. Manca di umiltà quando si autodefinisce "compositore classico contemporaneo rivoluzionario", oppure quando si dichiara (o meglio lo definiscono) il "nuovo Mozart".
Tra le reazione quelle su Youtube dove si è scatenata una dura lotta all'interno del forum di un video ("Aria di Giovanni Allevi"). Vi propongo una selezione di opinioni discordanti:

Per StefanoF87
"non lo si può definire genio", "la musica di allevi è quanto di più semplice ci sia al mondo", "i media sono proprio quello che l'hanno idolatrato", "mi provi a suonare islamey e pur'io inizierò a rivalutarlo" (Balakirev - Cherkassky - islamey - An Oriental Fantasy, ndr), "quale sarebbe il nuovo genere che ha creato? vatti a sentire clayderman e ti renderai conto di quanto allevi sia 0 nella musica", "se non suonano mozart, suoneranno bach, beethoven, brahms, liszt o pure nono se sono molto preparati"

per annarinaldi1954
POST 1
"la produzione di Giovanni Allevi, a farne un esponente della musica rock-pop piuttosto che situarlo sul versante "classico" e "colto"", "Ughi non è un compositore (come tu affermi) ma suona il violino. Secondo, le cose si assomigliano tutte (come le mucche di Hegel, che di notte sono tutte uguali)a un livello elementare di funzionamento, come nella musica rock", "gli alleviani sono una razza ignorante".

POST 2
"Non so se sulla Stampa di ieri avete letto la risposta di Allevi e sulla Stampa di oggi il commento di Sandro Cappelletto. La discussione va impostata in termini di marketing, di strategia commerciale, di gusto popolare, di domanda e di offerta culturale. Non solo di talento e di capacità tecnica. Sarebbe errato voler fare dell'arte e del suo mondo un nirvana, un qualcosa al di sopra degli interessi economici reali. Si deve tener conto anche di questi elementi."


per antonvonwebern
"non ho mai affermato qualcosa come classica=colta=difficile", "allevi ha il peso dell'industria discografica che grava sulle sue decisioni,in più è presuntuosissimo! si paragona ai grandi del passato... ma oh! dove siamo?! certe cose sue mi piacciono,si. ma dovrebbe dosare le parole inanzitutto..! ", "la new wave della musica "classica" (ahahahah) di allevi durerà poco,in quanto frutto delle leggi del mercato."


Per ghirlesio8
"prodotto di psicologia da marketing"

per emanunbanets
"per noi alleviani sarà x sempre un genio"

per niviolo
"Allevi fa ciò che deve fare. Pensa alla sua carriera come chiunque altro.
Il bersaglio delle critiche non deve essere lui ma chi ha deciso di identificarlo come quello che non è: il nuovo genio della musica classica.
Se Allevi porta in piazza Duomo migliaia di persone non è perchè improvvisamente migliaia di persone hanno imparato ad apprezzare musica colta ma perchè Allevi sta dando loro ciò che (dal punto di vista del contenuto musicale) hanno sempre ascoltato: pop".

per atedinesp
"ci sono MIGLIAIA di persone che valgono molto più di lui o hanno un curriculum 10 volte più ricco del suo, ma sono sconosciute lo stesso. è questione di culo e basta... "

per blackpsicosi
"Ora, solo perchè ha parlato uno(per carità, gran compositore) della"casta"(come ha detto Giovanni), allora tutti a dargli contro.
Ammiratelo, perchè è giovane(39anni)e fa quel che ama.
Complimenti Giovanni. "

per topicnet
"Se con questo vuoi dire che l'arte è per tutti è una grande illusione, per fruire l'arte si deve essere preparati, questa è acqua fresca che tutti possono bere, musica da ascensore...nientaltro e tanto vale".

per unaseradiprimavera
"Gli anni di studio e i titoli non fanno un artista, ricordatevelo.
Grazie Maestro Ughi, credo che il Suo intervento abbia messo in luce l'arrivismo arrogante di questo ometto che, anzichè ringraziare la Fortuna, si è montato la testa".

per Matrigh
"Secondo me Allevi fa una musica molto commerciale rispetto al classico: si fonda sul singolo motivo orecchiabile alternato a passaggi tecnici, dettati dal grande studio. Alla fine si arriva a splendide composizioni unite con brani più banali e molto simili tra loro, a volte ripetitivi. Ma questo perché siamo in un'era in cui bisogna lanciare dischi su dischi con 15 tracce ognuno; se fosse vissuto 300 anni fa avrebbe avuto modo di fare solo capolavori (non dico x certo che li avrebbe fatti)"

per kiadenis23
"se davvero volete criticare qualcuno criticate gli idioti della de filippi! quello è il vero insulto alla vera scuola di musica che è il conservatorio nn di certo allevi che cmq compone e in quello che suona ci mette l'anima, anche il motivetto più banale può suscitare un emozione se suonato col cuore"

Il resto è qui

Stella mattutina ha detto...

Andrea, sarà che a me Giovanni Allevi piace. E allora diventa tutta un'altra storia. E.

Anonimo ha detto...

Non riesco a non paragonare il mestiere del musicista se non a quello scienziato. Credo che c'è tanta umanità nel lavoro di un musicista, un impegno inimmaginabile. Conoscere la musica, i meccanismi, la scientificità delle strutture, le tecniche avviene solo con decenni di studi intensissimi. Il talento, la creatività, la genialità vengono solo dopo. Lo studio, l'amore, la forza di volontà, il desiderio di conoscere sono alla base delle capacità del singolo interprete.
Ughi ha il grande torto di aver denigrado un collega giovane. Ha dimostrato umanamente di essere geloso delle opportunità del collega. Nessuno vuole offuscare il grande Uto. Rispettiamo il lavoro di ciascun e valutiamo gli altri solo attraverso annotazioni costruttive e non distruttive.


LA RECENSIONE
Lunghi applausi e standing ovation hanno segnato il successo per le musiche di Giacomo Puccini e di Giovanni Allevi eseguite nell’Aula di Palazzo Madama per il XII Concerto di Natale, promosso dal Senato della Repubblica a scopo benefico. Quest’edizione del tradizionale appuntamento ha registrato il tutto esaurito con un incasso di oltre 40 mila euro.La somma raccolta sarà devoluta, come ha annunciato in Aula il Presidente del Senato Renato Schifani, all’Ospedale romano del Bambin Gesù. Sarà lo stesso Presidente, alle 10,30 del 25 dicembre, a recarsi all’istituto pediatrico per consegnare la somma. Al Concerto di Natale hanno assistito, su invito del Presidente Schifani, il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, il Presidente della Camera Gianfranco Fini, il Presidente della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, accompagnati dalle loro consorti. In Aula erano presenti i Vicepresidenti del Senato Rosi Mauro, Vannino Chiti, Emma Bonino; i ministri Angelino Alfano con la moglie, Umberto Bossi accompagnato da tutta la famiglia, Maurizio Sacconi, Altero Matteoli, Elio Vito, Roberto Calderoli elegantissimo in smoking; gli ex Presidenti del Senato Nicola Mancino e Franco Marini; il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta con la moglie; il presidente della Rai Claudio Petruccioli e il direttore della prima rete Fabrizio Del Noce; il procuratore antimafia Piero Grasso; la nipote di Giacomo Puccini signora Simonetta. Nella tribuna di primo ordine siedevano cinquanta giovani studenti invitati dal Senato. Il Maestro Giovanni Allevi ha diretto l’Orchestra Sinfonica de I Virtuosi Italiani, proponendo musiche di Giacomo Puccini, nel 150 anniversario della nascita, e musiche di sua composizione. Del compositore toscano sono state eseguite le note degli Abbozzi per Manon Lescaut, elogio per archi in do diesis minore e il Minuetto I in la maggiore. Dalle sue opere il Maestro Giovanni Allevi ha scelto di eseguire: Angelo Ribelle, suite per orchestra del 2008 (Wisper - Keep Moving - A perfect day - Corale - Angelo Ribelle) e tre brani per pianoforte e orchestra (Foglie di Beslan - Prendimi - 300 Anelli II Movimento). Giovanni Allevi e l`Orchestra de i Virtuosi Italiani si sono esibiti a titolo gratuito. Il Presidente del Senato ha fatto dono a Giovanni Allevi degli originali di spartiti scritti da diversi autori a metà dell’Ottocento per una nobildonna spagnola appassionata di musica. L’evento è stato trasmesso in diretta televisiva su Rai Uno, in Eurovisione, e in diretta radiofonica su Radio3 Rai e Gr Parlamento, e in differita su Rai International. Il Concerto è stato presentato, gratuitamente, da Milly Carlucci. Al termine del Concerto il Presidente del Senato, le Alte cariche istituzionali e i ministri hanno ringraziato e salutato con un brindisi nella sala Pannini il Maestro Allevi e il Primo Violino Maestro Alberto Martini.Il parterre si è poi recato nel Transatlantico di Palazzo Madama per il rinfresco curato dall’imprenditore siciliano Vincenzo Conticello: una scelta nel segno della legalità, visto il coraggio dell’imprenditore che ha denunciato i suoi estorsori.


CONCERTO GIOVANNI ALLEVI A PALAZZO MADAMA - NATALE 2008 - OMAGGIO A PUCCINI

CONCERTO GIOVANNI ALLEVI A PALAZZO MADAMA - NATALE 2008 1/5


CONCERTO GIOVANNI ALLEVI A PALAZZO MADAMA - NATALE 2008 2/5



CONCERTO GIOVANNI ALLEVI A PALAZZO MADAMA - NATALE 2008 3/5



CONCERTO GIOVANNI ALLEVI A PALAZZO MADAMA - NATALE 2008 4/5



CONCERTO GIOVANNI ALLEVI A PALAZZO MADAMA - NATALE 2008 5/5

Stella mattutina ha detto...

Sono d'accordo. Ci vuole rispetto per l'attività creativa di ciascuno.

Le critiche? Che ben vengano, se sono costruttive, come dici tu. Ma quelle buone solo a gettare fango per oscurare le doti intellettuali o artistiche di qualcuno, beh, quelle le gettiamo nel cestino della spazzatura. :-) E.

Anonimo ha detto...

Allevi si racconta a «Magazine sul 2» in onda mercoledì 7 gennaio alle 23,50 su RAI 2
La notte del 7 gennaio 2009 è avvenuto il secondo passaggio televisivo (il primo è stato il 18 settembre 2008 alle ore 1.10) del documentario-intervista “Giovanni Allevi, chi mi ama mi segua” , il segreto di un successo attraverso l’inedita e unica intervista al giovane maestro.
All’interno di «Magazine sul due» su Raidue, Antonello Aglioti incontra Giovanni Allevi. Pianista, compositore, direttore d'orchestra che ha ottenuto il successo puntando sul cross over dei generi musicali (tonalità, musica neoclassica), è un ragazzone timidissimo, agitato e ansioso, riflessivo e ironico, non si prende sul serio, comunicativo, cordiale. Diplomato in Pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia e in Composizione con il massimo dei voti al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e laureato con lode in Filosofia con la tesi “Il vuoto nella Fisica Contemporanea”, Giovanni Allevi rielabora la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop e contemporanee.
È presente nella classifica Fimi/Nielsen dei dischi più venduti in Italia.
Dopo lo Stadio San Siro, la Basilica di Assisi. Allevi si è esibito il 21.6.2008 nella cittadina umbra, nel cartellone della rassegna Phoné. Racconta la sua vita in un incontro informale come il suo look nell’albergo in cui ha abitato prima e dopo il concerto.
Uomo moderno, saldamente ancorato agli affetti della sua famiglia 'artistica': madre cantante lirica, padre insegnante e virtuoso del clarinetto, la sorella maggiore 'filosofa-pianista', un fratello minore che si occupa di sport, la sua compagna (Nada Bernardo) è pure la sua manager. Tra le curiosità Giovanni parla della sua infanzia, della prima esperienza di pianista nella band di Jovanotti, dell'ispirazione che gli arriva «dall’indefinito», della mancanza del possesso di un pianoforte, del valore dell’acqua, di dodecafonia. Sembra emergere nel musicista quella sindrome di Peter Pan che gli consente di stare più vicino alle necessità dei giovani. Con Heidegger Allevi sente di condividere il presente come analisi dell'Esserci (“Dasein”). Quando parla di musica tira fuori i concetti filosofici di spirito del tempo e di ricerca dell'eternità. Cita Hegel nella visione del tempo e della Storia come direzione ciclica nell’eterno ritorno (Nietsche).
Il compositore marchigiano ha rimarcatoe la distanza con la musica da film. A noi sembra di vedere per lui un futuro di grande compositore per colonne sonore filmiche e di fiction. Infatti ha già ha composto ed eseguito le musiche del film “Canto di Libertà” (prodotto da Monica Iezzi per Beffa Produzioni, diretto e sceneggiato da Valerio D'Annunzio, con protagonisti principali Roberto Herlitska e Olivia Magnani), presentato fuori concorso al Festival Cinematografico di Berlino. E nel 1998, con Saturnino come produttore, ha realizzato le musiche per il cortometraggio "Venceremos" presentato allo statunitense Sundance Film Festival. Senza dimenticare lo spot Spot BMW Serie3 Touring con la sua ‘Come Sei Veramente (How You Really Are)’.

Per rivederlo ecco i due link su Youtube:

Giovanni Allevi, chi mi ama mi segua - prima parte

Giovanni Allevi, chi mi ama mi segua - seconda parte

Sempre su Youtube il suo canale ufficiale è qui Allevi Official

Unknown ha detto...

Uto Ughi non dice nulla di denigrante, solo una critica centratissima sul personaggio. Allevi non è un pirla, fa delle belle canzoni orecchiabili. Ma fidatevi non ci sono grandi rivoluzioni nel suo modo di suonare e nelle idea.

Allevi come stile non si discosta da molti pianisti/compositori per colonne sonore, aggiunge semplicemente più ripetizioni della melodia principale dandogli una struttura pop.

Quello che da fastidio (soprattutto ai musicisti) è il suo atteggiarsi e il suo credere di essere la svolta nella musica classica contemporanea. 1000 persone vanno a vederlo in piazza duomo? ho suonato cose molte più ignorante delle sue davanti a 6000 persone quindi non c'è nulla di strano.
Il problema non è la sua musica ma come viene considerata.

Anonimo ha detto...

giovanni allevi è adeguatamente descritto e sul blog "le malvestite" potete farvi 4 risate

Anonimo ha detto...

è stato creato appositamente un blog per l'allevi si chiama " abbandono a dio le mie sofferenze"

Francesco ha detto...

Buon giorno, piacere sono Francesco. Concordo pienamente con Uto Ughi: le musiche di Allevi sono infantili. Meglio le mie, che scrivo da quando ho quindici anni. Meglio le mie, il che è tutto dire!...In breve, direi che Allevi sia un discreto musicista, che sia negato per la composizione è un fatto, per me. Io giornalmente ascolta, musica classica, suono da quando ho 7 anni e Allevi è nulla. Uto Ughi non è solo uno dei più grandi violinisti italiani, ma mondiali...Al tempo di Mozart Salieri era la rockstar d'Europa e Mozart era considerato molto meno, era solo uno dei tanti compositori. Salieri era il più grande musicista d'Europa, quando essere tale era difficilissimo(tutte le corti avevano musicisti, compositori)ed egli era il più grande. Salieri venne dimenticato a lungo(ora è un pochino rivalutato), Mozart divenne immortale...Ora, Allevi e tanti altri, me compreso che sono un nulla, siamo nulla rispetto ad un Salieri, che è zero sua volta rispetto ad un Mozart, Schubert, Chopin ecc...Salieri è uno che ha composto più di cinquanta opere, tanto per intenderci...Allevi è un prodotto creato ad arte, per chi non conosce la musica, le sue composizioni sono banali e infantili, persino più delle mie!...E ce ne vuole!...Prendiamo Modugno? Modugno è quello che Allevi non sarà mai: Modugno è stato geniale. Ha svecchiato la musica italiana. Prima di "volare" la musica era in un modo, si cantava come Claudio Villa, dopo è cambiato. Difatti, nella musica italiana, quella cosìdetta "leggera" dopo Modugno non c'è più stata una vera innovazione...Forse il rap, ma con scarsi risultati...La mia è invidia verso Allevi? Forse, perché no? Del resto se c'è lui lì, che è più infantile di me, ci potrei ben essere io...In Italia ci sono musicisti di ben più spessore di Allevi...Che tristezza!...Povera Italia!...Buona serata!