martedì 10 marzo 2009

Quando il lato "D" non basta e il fattore "C" è meglio

Oltre le gambe, oltre il sesso, oltre l'aspetto. Oltre c’è sempre qualcos’altro. Per esempio, la dignità, la sensibilità, l’intelligenza. Oggi le donne costituiscono il 70 per cento della forza lavoro in servizi come istruzione, sanità e assistenza sociale: tutti settori meno esposti agli sbalzi d’umore della finanza internazionale. Solo il 25 per cento è invece impiegato nell'industria e notoriamente è meno garantito. Per questo, in tempi di grave crisi economica, finiscono per rappresentare la sola garanzia di stipendio in famiglia.

“Acrobate - a 50 anni dalla pillola anticoncezionale, 40 dalla rivoluzione sessuale e 30 dalla legge 194 - 20 ritratti di donne, in bilico fra la voglia di volare e il frigo da riempire”.
Ci vuole un titolo alla Wertmuller come questo per immergersi a fondo nel variegato e complesso mondo femminile. Nonché un animo in rosa. E non è poi così banale. "La recessione sta invertendo i ruoli nella famiglia tradizionale - spiega la sessuologa Alessandra Graziottin, curatrice della prefazione e degli approfondimenti del libro. “Oggi purtroppo spesso il marito resta a casa in cassa integrazione mentre la donna insegnante, infermiera, impiegata alle poste, esce ogni mattina per andare al lavoro".

La donna deve infatti gestire comunque l'economia domestica, far quadrare i conti e il suo tempo libero si riduce parecchio: le italiane sono in assoluto le europee che dedicano più energie al lavoro familiare (5 ore e 20 minuti), mentre gli uomini del nostro Paese sono esattamente all'ultimo posto con 1 ora e 35. "Ma l'emergenza, paradossalmente, aumenta la spinta inconscia alla riproduzione", spiega la Graziottin. "Ecco perché è proprio in questi periodi che si assiste a un incremento delle gravidanze indesiderate, per una sorta di atavico istinto alla conservazione della specie".

Ecco, la donna fatica il doppio, scivola sui tacchi a spillo, s’inerpica su stivali vintage e affoga nel trucco. Ma il potere è ancora maschile e maschilista. E magari accavallare le gambe con sensibilità, tatto e con la giusta concentrazione intellettuale, ancora non basta.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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