domenica 27 novembre 2011

Elsa Monti: una first lady senza bollicine

La parola d’ordine è sobrietà. L ‘ eleganza sta tutta nella semplicità. Statura morale elevatissima. Segni particolari: riservatezza e minimalismo. Niente eccessi per la nuova first lady, la signora Elsa, moglie di Mario Monti, il neo Salvatore della Patria. Ma per lei nessuna dote taumaturgica. A fare i miracoli, veri o presunti, ci pensa il fedele consorte. La signora per adesso si contiene nel modesto (poi neanche tanto) ruolo di spalla. Quasi sempre pantaloni neri, scarpe comode, tacco al massimo di 5 centimetri, non di più. Come dire: acqua liscia senza bollicine. Nessuna smania da diva e vocazione umanitaria, visto che la signora è presidente della sezione femminile della Croce Rossa milanese. Ecco. Nazionalità: milanese, appunto. E non è un dettaglio da poco. La signora è stata educata alla logica del fare, al lavoro inteso in senso calvinista, alla serietà e al rigore. Sarà dura per lei abituarsi alla caciara romana. Serietà e rigor, appunto. Gli stessi principi cardine sfoderati dal cilindro del marito nel suo primo discorso alla Camera. Pure lui serio. Anzi, di più, serissimo.
Non dev’essere stato facile raccogliere l’eredità di Veronica Lario, ma soprattutto delle tante, tantissime aspiranti fidanzate-first lady che l’hanno preceduta, che ronzavano quasi moleste attorno a Silvio Berlusconi con tacchi vertiginosi e abiti succinti. Ma chissenefrega, Elsa Monti ignora il gossip, parola che non rientra nel suo forbito vocabolario. E al momento pure il bunga bunga. A lei al massimo si addice un composto brunch, senza sbavature e con la massima puntualità.


Al posto del cappotto, un più comodo e metropolitano piumino d’oca. E nessuna posa, ma semplici gesti  d’affetto composto (che più composto non si può) all’uscita da Palazzo Chigi. Direzione: chiesa.
La signora Monti, se c’è da darsi da fare, serve perfino il caffè. A incontrarla per le strade del centro di Roma, si fa ancora fatica a considerarla la moglie del nuovo Presidente del Consiglio. Pochissimi gioielli (un paio di discreti orecchini di perle e nulla più), pochissimi fronzoli. A vederla sembrerebbe una signora comune, magari una maestra in pensione che aspetta di andare a trovare i nipotini per portare loro i tanto attesi regali di Natale. Viso rugoso, poco trucco, nessuna traccia di botox. Messimpiega politically correct e sguardo severo. Perfino la signora Lella Bertinotti a confronto sembrerebbe appena uscita da uno show room. La signora Monti non accenna mai un sorriso. Proba e integra. Saggia e integerrima. In una parola: la Virtù fatta persona. Un esempio ineccepibile di compostezza. Sulla via della Santità. Un’unica pecca: scarsissima capacità comunicativa e un alone di riluttanza nei confronti dei media che la fa già apparire come antipatica. In realtà la signora è seria e timida. Ma il risultato è quello che conta. E così la coppia Monti appare alquanto abitudinaria. Tant’è che vive da sempre nello stesso appartamento in un condominio di Milano. Niente ville, insomma. Sobrietà anche nel privato. E al posto dei telegatti, solo cani, gatti e canarini, dei quali però la signora non ha ancora rivelato i nomi agli ormai depressi e sfiduciati giornalisti. Nell’attesa, già fioccano gli sbadigli…

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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