Un film già visto, una canzone già suonata, una posa conosciuta, una scena già girata. L’estate 2010 è retrò. Nel look delle top model in passerella, che sfoggiano austeri chignon, acconciature alla Audrey Hepburn di “Colazione da Tiffany”, negli spot pubblicitari, dove spadroneggia il bianco bikini di Ursula Andress in “Agente 007 – Licenza di uccidere”, scimmiottata con estrema disinvoltura da Belen Rodriguez. Corpi sinuosi fasciati da intramontabili tubini neri e lingerie da armadio della nonna, con pizzi color panna e fiocchetti sui reggiseni push up.
Estate retrò anche in musica con le hit degli anni Sessanta remixate dai dj più trendy del momento. Così, tra una nuotata e l’altra, anche in spiaggia si può saltare fino al mattino al ritmo sfrenato di “Tu vuo fa l’americano”, ultimo singolo lanciato da radio Ibiza che riprende la notissima canzone di Renato Carosone, affiancata dall’intramontabile “Azzurro” di Adriano Celentano.
Senza contare poi la solita girandola storica di spezzoni televisivi del grande varietà nel “Da da da”, in onda su Raiuno dopo il tg delle 20.
Estate retrò anche in musica con le hit degli anni Sessanta remixate dai dj più trendy del momento. Così, tra una nuotata e l’altra, anche in spiaggia si può saltare fino al mattino al ritmo sfrenato di “Tu vuo fa l’americano”, ultimo singolo lanciato da radio Ibiza che riprende la notissima canzone di Renato Carosone, affiancata dall’intramontabile “Azzurro” di Adriano Celentano.
Senza contare poi la solita girandola storica di spezzoni televisivi del grande varietà nel “Da da da”, in onda su Raiuno dopo il tg delle 20.
Evviva dunque il passato, seppur prossimo. Scappatoia facile, rifugio rassicurante per poter dire, prove alla mano, meglio prima che adesso. La corsa del gambero diventa così l’unico rimedio per non fissare troppo lo sguardo sui mali del nostro presente, non affondare troppo il dito nella piaga, non pensare.
Mettersi in standby per un po’, rispolverare gli archivi, riesumare i cadaveri è la cosa migliore. Con nostalgia, tristezza? Macché. E’ invece una gran gioia. Pur di staccare momentaneamente la spina su un presente deprimente. Perfino i progressisti veri quest’estate scivoleranno su questa buccia di banana. Magari con un iPhone 4 difettoso tra le mani.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
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