La signorina è schizzinosa, di quelle con la puzza sotto il naso. Raramente soddisfatta, seleziona le persone con cui scambiare quattro chiacchiere con molta cura. Ha i capelli rossi, lunghi fin sotto la schiena. L’espressione sarcastica e un sorrisetto beffardo. Critica il mondo, eccetto se stessa. Veste Liu Jo e a giorni alterni D&G. Non molla mai il tacco e quando cammina fa rumore.
Quasi mai entra nel merito, ma adora fermarsi sempre sulla soglia. Meglio non lasciarsi attraversare troppo da sensazioni che potrebbero mostrare la sua fragilità e soprattutto la sua vera indole capricciosa. Legge di continuo i giornali, sta sempre sulla notizia. E’ esterofila fino in fondo. Ascolta i Pink Floyd e gli Afterhours. Non ama la musica italiana, è troppo mediocre. E’ ricercata, preferisce non confondersi coi più, uscire sempre con le stesse persone, frequentare gli stessi posti.
E’ una “figlia di...” e lo sa benissimo. Critica il sistema, ma non si spoglia neppure per un attimo dei suoi privilegi. Propone modelli alternativi, senza crederci mai fino in fondo. Perché se fosse autentica, saprebbe benissimo come agire e che cosa fare. Si riempie la bocca di belle parole che raccoglie il vento. Sputa nel piatto dove mangia e s’infastidisce se qualcuno le rivolge insistenti attenzioni e premure. “Che vuole questo/a?”, pensa diffidente.
Le accadde anche col suo professore, uno per cui il cognome che porti ha un certo peso. Uno che, se sei dell’ambiente, ti dedica il suo tempo e ti regala la sua confidenza. Altrimenti non va al di là di qualche falso sorriso di circostanza. Uno che aveva deciso di corteggiarla e si era buttato a capofitto su di lei. “Andiamo a cena?” – “Sì, no, boh...”. La signorina non cede facilmente. Fa la preziosa e si fa cercare. E soprattutto, quando sta in compagnia, parla di tutto e di niente. Meglio non mettersi mai troppo a nudo.
E’ puritana, certe cose la scandalizzano. L’immoralità la fa indignare. “Oggi il presidente ha detto che vuole riscrivere la storia. E’ un’affermazione davvero inaccettabile”. Scandisce bene ogni parola e preferisce dialogare solo con chi riesce a dominare molto bene e le dà sempre ragione. Se le rompi il giocattolo si arrabbia. Si compiace della propria scrittura cervellotica e attorcigliata come una vite.
“Perché parli di lui così alle spalle?” – gli chiese un giorno la sua collega Magda. “Perché non mi piace, è davvero brutto. E poi non sa fare nemmeno il suo mestiere. Parliamoci chiaro, le cose stanno proprio così. Di lui non ho un briciolo di stima”. Magda non conosceva a fondo né la signorina né il suo professore. Non era ancora entrata nel loro mondo e certe confidenze le erano negate. Ma provò una strana sensazione. Si voltò, s’infilò il cappotto e si arrotolò la sciarpa intorno al collo. E mentre camminava, tra sé e sé pensò: “Strana la vita. Se quell’uomo avesse ascoltato anche una sola di queste parole, sarebbe stata una coltellata dritta nel petto”. Le dispiaceva. Ma non era affar suo. Per fortuna nel suo immaginario entrambi erano finalmente usciti di scena. Lei ora aveva altro a cui pensare...
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
giovedì 15 gennaio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
La miss alternativa ?
Metis Di Meo !
Posta un commento