martedì 7 aprile 2009

Il sole di Puglia brucia il big mac di MacDonald's. Ma cucina a fuoco lento la "focaccia blues" di Altamura

A volte i conti non tornano. E così quella che doveva essere un’americanata con l’olio e il sale e tanto di pinzimonio è andata in fumo. Del resto, ad Altamura, patria di uno dei pani più famosi d’Italia, il McDonald’s non poteva di certo rimpiazzare il menu locale e genuino. E alla fine la focaccia ha fagocitato l’hamburger, mandando in fallimento la sede di 550 metri quadrati del gigante americano dei fast food che era stata aperta nel 2001. Un flop condito ad arte dal panettiere Luca Di Gesù, che all’epoca decise di aprire una piccola bottega proprio accanto al MacDonald’s, mettendolo in crisi e costringendolo a chiudere.
È dunque un fatto realmente accaduto a ispirare “Focaccia blues”, il film commedia diretto da Nico Cirasola (che ne ha curato anche la sceneggiatura), in uscita dal 17 nelle più grandi città italiane. Dieci copie in tutto. Un inno alla Puglia e alle sue tradizioni enogastronomiche, in cui Renzo Arbore e Lino Banfi, travestiti da cuochi con tanto di grembiuloni in pura plastica, s’interrogano se sia meglio il lampascione o il cardoncello.
La pellicola, presentata in anteprima nazionale al Festival del Cinema Europeo di Lecce come “Evento Speciale”, vede tra gli interpreti la presenza amichevole di Michele Placido e del governatore della Puglia Nichi Vendola.

Alla vicenda reale s'intreccia anche una favola d’amore tra due giovani, un fruttivendolo (Dante Marmone) ed una sua cliente abituale (Tiziana Schiavarelli), entrambi fan della focaccia. Con le continue incursioni di due personaggi televisivi impersonati da Lino Banfi e Renzo Arbore, protagonisti di un esilarante sketch di “Telecucina” in cui litigano per i più futili motivi, ma sempre con una incisiva dose di umorismo. Michele Placido è invece un nostalgico proiezionista cinematografico e Nichi Vendola è il combattivo esercente di una piccola ma valida monosala d’essai.
Alla presentazione della pellicola, Renzo Arbore ha sottolineato: «La globalizzazione non è un nemico. Ci sono delle cose che vanno globalizzate e delle cose che devono assolutamente rimanere. È un po’ quello che la musica ha fatto nel mondo. Il blues è una musica globalizzante. Tradizione e globalizzazione devono convivere».
Poi, a proposito dei McDonald's, ha confessato: «Io mangio saltuariamente al McDonald's, soprattutto quando vado all'estero, non lo disprezzo affatto». Magari, messo proprio alle strette, potrebbe cedere più facilmente alle lusinghe della semola di grano duro infarcita di olio, pomodoro e qualche oliva nera. E all’ultimo momento tradire senza troppi rimpianti un lipidico e capitalistico big mac di 560 calorie. Il tradimento è sempre in agguato...

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it), pubblicato su "Reporter Nuovo".

2 commenti:

pierperrone ha detto...

Mi riferisco ai post sul Premier e PDL. Ma non trovi che il nuovo Re ami un pò troppo circondarsi di nani e ballerine?
Non può mica fare tutto lui, poverino!
Io non l'ho votato e vorrei tanto che tornasse ad occuparsi della sua vita privata...poi ho il sospetto che lui stia già facendo proprio quello che vorrei io...
(un blogger a spasso nella rete. Se vuoi, vieni a passeggio qualche volta sul mio blog).

Stella mattutina ha detto...

Certo, con piacere. Passerò dal tuo blog. Per quanto riguarda il Cavaliere, beh, è un animale da palcoscenico, su questo non c'è dubbio. Poi, tra i mille difetti, ha sicuramente il pregio di aver dato vita a un sistema bipolare che, senza di lui, da noi non sarebbe mai potuto esistere. Non credi? A prestissimo. E. :-)