Evviva il posto fisso. Certezza intramontabile dei nostri padri, pilastro delle umane sorti e progressive. “Il posto fisso è la base sulla quale costruire un progetto di vita e la famiglia, in quanto la mobilità lavorativa non è un valore di per sé”. Parola di
Giulio Tremonti, uno che di economia se ne intende. “
La variabilità del posto di lavoro, l'incertezza, la mutabilità per alcuni sono un valore in sé, per me onestamente no. C'è stata una mutazione quantitativa e anche qualitativa del posto di lavoro, da quello fisso a quello mobile”. Ce ne siamo accorti. Da un po’ di tempo non si può più progettare un bel niente. I trentenni vagano smarriti tra un colloquio di lavoro e l’altro, un contratto a progetto e uno stage completamente gratuito.
Le parole di Tremonti al convegno organizzato dalla Bpm hanno molto incuriosito il segretario della Uil, Luigi Angeletti: “Tremonti parla come se fosse un nostro iscritto. Non so se gli farà piacere, ma è così”. Conversione intrepida a un sindacalismo alla Di Vittorio? Chissà... Intanto, si attende che le aziende rispondano…
Nessun commento:
Posta un commento