Arieccoli, gli Zero Assoluto. I Bonnie & Clyde della musica teen pop (w le quindicenni). Sempre uguali, sempre intellettualmente disimpegnati, sempre in crisi esistenziale, sempre fuori dai…troppi giri di parole. Ma inseriti nei giri giusti per far successo. Arieccoli con lo stesso identico copione da recitare, senza mai tradire un'emozione autentica e sincera, Matteo Maffucci (single da sei anni, dice lui) e Thomas De Gasperi (recentemente tornato single dopo un breve ma intenso flirt con la diavolita Melita Toniolo), pronti a scalare le classifiche con un nuovo album, il quarto, che uscirà il 31 maggio su etichetta Emi. Ad anticiparlo già si sente il primo singolo, “Questa estate strana” (ma va??).
Sonorità Anni Ottanta, tra sinth e ritmicità. Clip lancio su facebook molto “fai da te” girato col telefonino e messaggio molto populista: Matteo e Thomas al bar giocano al superenalotto con, per numeri, le date dei loro prossimi impegni (promozione nella promozione). Che dire, i due non tradiscono la loro vera natura. Thomas ha imparato a parlare un po’di più (un po’ meglio? Chissà…), Matteo se la gioca tutta sul filo di lana tra chiccheria, piaggeria, fighettismo, singletudine. Senza entrare mai troppo nel merito, imbarcandosi in ragionamenti un po’ troppo contorti. Cazzeggiano ma con garbo, gli ex alunni del liceo classico “Giulio Cesare”, se la tirano ma con stile. Maffucci è grato al papà ex capostruttura Rai, che l’ha abilmente e generosamente introdotto. De Gasperi accende un cerino ogni sera per il grandissimo fattore c. di cui lo ha dotato Madre Natura per essere stato scelto dal suo ex compagno di classe come co-protagonista di questa meravigliosa avventura tutta lustrini e paillettes, foto e autografi, ospitate e concerti, applausi e urletti vari di migliaia di fan assatanate.
Per fortuna hanno deciso anche di sensibilizzare il loro pubblico sul tema della sicurezza stradale insieme alla fondazione Ania. Per fortuna hanno continuato a rivolgersi solo e sempre alle teenager, senza cambiare il target di riferimento. Per fortuna ci hanno abituato così, al turuturututtu” perenne, senza alcuna profondità d’animo e di pensiero, in modo che non ci aspettassimo più nient'altro di meglio. Loro sono così, zero assoluto. La loro musica è orecchiabile e simpatica, come le loro facce. Un look casual mai sopra le righe. L’evoluzione non è mai evidente. Come dire: c’è ma non si vede (e non ce ne siamo accorti). Matureranno un giorno come le pere cotte. Ma che quel giorno, per carità, arrivi il più lontano possibile. Altrimenti a quel punto che lavoro si dovranno inventare?
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
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