Che cosa si nasconde negli abissi del mare, tra le pieghe incoffessabili delle sue onde, nel lieto cullare delle correnti, nell’alternanza vorace tra la brezza e lo scirocco? Nelle invisibili vie del mare ci si può perdere all’infinito, senza perdere di vista se stessi. Ci si può abbandonare al grido concitato dei pescatori che ormeggiano con le loro reti, in mezzo al sale che si avvita nella pelle bagnata dall’acqua. Quanti segreti custodisce il mare, quante domande lo attraversano in profondità o semplicemente lo sfiorano in superficie. Il mare è sempre lì, ad aspettare. Anche quando è arrabbiato, anche quando è calmo, anche quando nessuno lo capisce. Anche quando è musica, o specchio che riflette il mistero, o un idioma sconosciuto e lontano, tutto ancora da decifrare…
E. O.
venerdì 27 febbraio 2009
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