venerdì 12 giugno 2009

Marianne e l'eterno malinteso

Davvero strano il destino di Marianne. Amava con tutta l'anima, ma nessuno se ne accorgeva. Piangeva spesso in silenzio nelle lunghe notti d’estate, magari sul terrazzo di casa, con lo sguardo leggermente increspato rivolto all’orizzonte. Faceva l’amore, Marianne, eppure nessuno la sentiva veramente sua. Forse perché era troppo il desiderio di sentirsi con l’altro come in un corpo solo.
Era fedele, Marianne, a dispetto delle apparenze. Anche se, suo malgrado, finiva con l’indossare una maschera da clown nel senso felliniano del termine per difendersi dall’ipocrisia del mondo. Attirava su di sè chiacchiere e calunnie, forse perché era una persona tremendamente vera.
Non sapeva mai come comportarsi. E per questo a volte sembrava incerta e indecisa. E perfino ambigua.
Era molto sensibile, Marianne, talmente da farsi attraversare sempre da tutto ciò che le accadeva come fa una scossa elettrica con un corpo.
Cercava l’amore, eppure tutti pensavano che nei rapporti cercasse l’interesse. Era inquieta, Marianne, di un’inquietudine irrisolta. La coglieva ogni volta che si guardava allo specchio.
Viveva di passioni, invece tutti la tacciavano di arrivismo. Non era particolarmente ambiziosa, eppure tutti pensavano che nella vita cercasse il successo.
Marianne invece cercava la Bellezza, l’Amicizia, l’Amore.

Elena Orlando (
elyorl@tiscali.it)

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