lunedì 1 giugno 2009

Una campagna elettorale senza esclusione di gossip

Metti una sera a cena a Villa Certosa, tra una portata e l’altra annaffiata da pregiato champagne. Metti pure decine di bellone in topless, una schiera di politici e di Vip, e un’orda di ragazzine in cerca di un posto al sole nell’oasi felice del dorato mondo dello spettacolo.
E allora? Qual è il problema? Briatore docet. Il presidente del Consiglio è single da tempo. Ma il punto è un altro. Un certo signor Antonello Zappadu, di professione fotografo, a caccia di notorietà pure lui come qualche starletta, ha deciso di raccogliere l’eredità, nonché l’etica professionale di Fabrizio Corona e le sue carte se le sta giocando tutte. Compreso il due d i picche del Capodanno di Noemi Letizia. Così Villa Certosa, più che il bordello dell’imperatore, o il tempio sacro del gossip, è diventato il castello di carta in cui qualcuno ha deciso di combattere la battaglia delle Europee, in cui si gioca la dura partita del consenso. E nel quale il premier si gioca la faccia.

Ma un presidente del Consiglio non dovrebbe essere giudicato per la sua agenda politica? Per le sue misure anticrisi? Per le strategie sull’immigrazione? Ecc.
Che strano, l’attenzione invece si sposta tutta sul privato che, in assenza di argomenti forti, diventa pubblico. Sarà che al Pd di Dario Franceschini un programma politico chiaro e netto manca. E per colmare questo gap, i democrats strisciano come una biscia, ricavalcando ancora una volta la tigre dell’antiberlusconismo ed esponendo al pubblico ludibrio la persona “Silvio Berlusconi”, giudicandola perfino come padre. Operazione diabolica, al passo coi tempi in cui tutti sanno tutto di tutti. O, meglio, presumono di saperlo. E ci scattano perfino le foto per immortalare ciò che avviene dentro una casa privata.
Ma per fortuna la Sinistra non è tutta uguale. E Paolo Ferrero di Rifondazione, con tutti quelli di Sinistra e libertà, ha deciso di muoversi in modo diverso, buttandola principalmente in politica, come dovrebbe essere in ogni sana campagna elettorale che si rispetti.

Invece per Franceschini & Co. niente da fare. Loro non sembrano molto d’accordo. E la buttano tutta sul personale.
Certo, le foto ci sono, eccome. E ora sono state fatte sequestrare dalla Procura di Roma per non danneggiare ospiti illustri e noti. Si sa ad esempio che in una delle foto l’ex primo ministro della repubblica ceca Mirek Topolanek è ritratto nudo e che in un’altra un paio di strafighe fanno la doccia in topless mentre il premier sorride e guarda lontano (tutti nodi fondamentali per l'Italia e il suo futuro in Europa). Del resto era d’estate, faceva caldo. Vorreste il burka?, fa notare Sandro Bondi.
In tutta questa storia, a cui ha dato inizio l’avvelenata lady V(eronica), ciò che colpisce è una strana coincidenza temporale. Guarda caso, l’accanimento avviene proprio in piena campagna elettorale, e a un passo dal voto alle Europee. Chissà perché...
Una cosa è certa. La vita pubblica e privata di Silvio Berlusconi fa gola a tanti. Quella di Dario Franceschini, quasi a nessuno. A parte forse qualche lontana cugina di quarto, quinto grado. Chissà come mai. Briatore dice: tutta invidia.


Perfino Goethe era un gran viveur. Quindi, caro presidente, non tema confronti né giudizi: come diceva Oscar Wilde, "che se ne parli bene o che se ne parli male, l’importante è che se ne parli".
Certo, magari senza far arrostire troppo gli zebedei a chi ama la vita almeno quanto lei, ma i suoi stessi mezzi non li ha. Sinistra compresa.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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