lunedì 7 settembre 2009

I paradossi editoriali sopra le righe... del fashion

Fatevi un giro in edicola. Reparto femminili. Tra i mensili, campeggia Marie Claire, perché è uno dei più pesanti in quanto a numero di pagine. Ma ciò che colpisce a prima vista non sono tanto le dimensioni, quanto l’immagine di copertina del numero di settembre, quella che vedete in foto. Una modella mora con gli occhi verdi, capelli tirati, giacca nera che lascia intravedere l’ombelico scoperto e i seni fantasma. Mani sui fianchi, posa a tre quarti, austera quasi come la madre di madame Bovary. Ma soprattutto, sguardo severo, truce, spietato. Stile Miranda de “Il diavolo veste Prada”, per intenderci.

Mi chiedo: chi ha avuto la stravagante idea di suggerire alla modella che lo sguardo assassino (non nel senso di seducente, ma in senso letterale) sia la mossa giusta per insinuarsi nell'immaginario maschile con una corsia preferenziale? Addirittura, quell'espressione dovrebbe perfino invogliare ad acquistare il mensile. Probabilmente perché i livelli di masochismo raggiunti dal fashion editor sono da bollino rosso. Che strano. Non era così bello vedere in copertina volti solari e pieni di energia, che potessero trasmettere vitalità e buonumore? E invece… Austerità, ieraticità, distacco.

Vabbè. Mi rassegno all’idea. Acquisto Marie Claire, ma solo per un articolo sul collezionismo. Strapperò via la copertina. Fissare quella splendida e spietata modella per più di due secondi mi fa un certo effetto.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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