domenica 18 settembre 2011

Silvia Toffanin: una femme d’esprit esageratamente b(u)ona

Si potrebbero citare il fervido salotto politico di Elena Gozzadini Marescotti e il salon di Carolina Pepoli, o ancora la lucida grazia di Teresa Malvezzi e l’illuminata curiosità di Maria Laura Malvezzi Hercolani e Gualberta Beccari. Ma non siamo nella Bologna ottocentesca, dove donne aristocratiche e alto-borghesi si davano da fare. Siamo su Canale 5 e la padrona di casa è per la sesta volta ancora lei, Silvia Toffanin, l’ex letterina di Passaparola, compagna di Pier Silvio Berlusconi e mamma del piccolo Lorenzo Mattia. Il salotto in questione è quello televisivo di Verissimo, che il 17 settembre ha riaperto le garbate porte con la presenza dell’opinionista esperto di gossip Alfonso Signorini, l’esperto di moda Jonathan (ex concorrente Gf) e quello di tendenze giovanili Alvin. Da quest’anno alla squadra si è aggiunto anche Daniele Bossari, per parlare di nuove tecnologie e social network.




Il salotto è formato famiglia, il clima è molto da sabato pomeriggio, i temi sono leggeri, gli ospiti  divertenti, “ma non sono esclusi anche momenti in cui ci si può commuovere”, aveva detto la conduttrice alla presentazione ufficiale della nuova edizione. Bene. Già alla prima puntata Silvia non tradisce le aspettative. Il solito low profile, mai una domanda sconcia, né un’osservazione a sproposito, figurarsi se c scappa una domandina impertinente, una riflessione pungente, o chessò, un filo sarcastica? Ma per carità! Non diciamo eresie. Nel salotto di Silvia i Vip si raccontano. Cominciamo da Gerry Scotti, anzi dallo zio Gerry col suo sorriso rassicurante. Silvia a cominciato a fare tv proprio con lui, a Passaparola. Bei ricordi. Bellissimi. Quegli stacchetti un po’ ingessati segnarono per lei l’inizio di una carriera fortunatissima. Poi è la volta delle tate, che si dilettano a dare alle mamme a casa preziosi consigli su come sopravvivere allo svezzamento di un bebè o agli accadimenti d un figlio. Poi tocca a Gaia De Laurentis, che si attesta come una delle più volenterose mamme famose, visto che non ama delegare troppo alle tate ed è davvero un modello per tutte le donne. Sulla stessa linea Sabrina Ferilli, anche lei donna forte, di carattere, una roccia, ecc. ecc.


Il piatto forte arriva verso le 17, quando fa il suo ingresso Manuelona Arcuri, che per la verità  sembra essere un po’ sulle spine. Macché. Silvia, da brava padrona di casa, noncurante delle intercettazioni che vedrebbero l’attrice in qualche modo coinvolta in inviti a feste con Berlusconi pubblicate su tutti i giornali e rimbalzate su decine di siti internet, rassicura pure lei, consacrandola come la brava ragazza di provincia, la gloria di Latina. E’ l’effetto domino del buonismo toffaniniano, quel buonismo esageratamente chic che non guasta. Come quando chicchiera del più e del meno con Filippo Magnini, senza farlo sentire troppo in colpa per aver soffiato Federica Pellegrini a quello che era il suo più caro amico, Luca Marin. Per carità. Ci sono fin troppe polemiche che ruotano attorno al salellite televisivo. Il salotto della Toffanin vuole essere per scelta un universo felice, una sorta di paradiso terrestre, un mondo ovattato ed edulcorato, un’oasi felice tutta fashion e spetteguless. Dove tutto fila liscio come l’olio e nessuno scivola su bucce di banana. “La gentilezza non dev’essere scambiata con l’incapacità di fare domande”, aveva dichiarato a giugno proprio a “Chi”, il settimanale diretto da Signorini. Di risse televisive ce ne sono fin troppe. E poi, dopo un’estate trascorsa a studiare talk americani, sollevare anche la minima obiezione su Verissimo, tutti i colori della cronaca, sarebbe proprio una cattiveria. In fondo che male c’è. Silvia è così, una conduttrice esageratamente buona che spalma a gogo miele sulle sue poltronicine a conchiglia. In poche parole, sulla strada giusta, se non per la santità, quantomeno per la beatificazione.


Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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