venerdì 27 gennaio 2012

Sanremo 2012: Adriano Celentano non si svende e alza il prezzo della polemica.



Un sogno eroico. Adriano Celentano che varca le soglie del teatro Ariston e appare come d’incanto col suo corpo snodato. Ma stavolta si rischia grosso. Il molleggiato potrebbe voltare le spalle al festival, un po’ come fece provocatoriamente nel lontano 1961, quando propose una versione decisamente insolita di Ventiquattromila baci. Allora arrivò secondo ma riuscì a vendere 500 mila copie. Ricordi lontani. Adesso padre Celentano in odor di predica vorrebbe salire sul pulpito e sentenziare a ritmo lento su liberalizzazioni, tasse, proteste, crisi, autotrasportatori, scioperi, tassisti e perfino su Aldo Grasso e quelli come lui, che sostengono che la sua sia tutta una manovra pubblicitaria a vantaggio del suo nuovo album, “Facciamo finta che sia vero”.

Macché. Come al solito tutta colpa di quelle brutte bestie dei giornalisti. In primis, quelli della Stampa, che hanno sfoderato dal cilindro un possibile cachet di un milione e 200 mila euro. “ Bella figura che farà questo quotidiano quando si saprà ciò che realmente prenderei”, scandisce Celentano dal suo blog.
L’invito è agli amici Morandi e Mazzi. “Io altrimenti, se voi non vi decidete a chiarire, a Sanremo non ci vengo”. Che cosa si dovrebbe chiarire? Il veto espresso dalla Rai attraverso Lorenza Lei. L’artista sarebbe stato costretto ad accettare condizioni-bavaglio che avrebbero leso la sua libertà di espressione. Quindi, stando a quanto rende noto il clan, l’ oggetto del contendere non sarebbe il probabile compenso, col tentativo di “alzare il prezzo”. Ma nelle ultime ore finalmente l'accordo tra mamma Rai e il molleggiato è stato raggiunto. Nessuna pubblicità durante gli interventi sul palco, 350 mila euro per ogni  apparizione a puntata  e soprattutto piena libertà di espressione, nel senso che non ci sarà nessun controllo preventivo, in quanto i contenuti delle Filippiche celentanesche resteranno top secret fino alla sua esibizione. I malpensanti direbbero che si avverte la differenza senza Silvio Berlusconi -Presidente del Consiglio tra i piedi. 

Un fatto è certo: Celentano è un caso. Ogni volta che appare in video. Un caso nazionale. Derubricato come se nulla fosse alle pagine di “Spettacolo" dei quotidiani, ingiustamente. Eh sì, lui si merita lo stesso trattamento di tassisti e autotrasportatori. Fa finta di arrabbiarsi, ma in realtà se la gode tutta la celebrità di rimbalzo a questa polemica. E la moglie-manager Claudia Mori, se tutto alla fine filerà liscio come previsto, potrà dirsi soddisfatta. Chi non lavora, non fa l’amore, ma chi partecipa al festival di Sanremo a certe condizioni, ne ricaverà talmente tanti benefici da poter fare l’amore giorno e notte almeno per i prossimi cinquant'anni. E' solo che stavolta c'è l'happy end, con tanto di effetto sorpresa. Celentano infatti devolverà l' intero compenso in  beneficenza a Emergency e alle famiglie povere di sette città. Il molleggiato  spiazza sempre. Giuliano Ferrara lo elogia, incoronandolo filantropo e lo invita a pensare anche ai figli non nati di chi decide di abortire. E chissà, magari il re degli ignoranti accoglierà anche questo appello... 

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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