
Peccato però che all'epoca la Palombelli fosse già inserita nel mondo dell’informazione. “Sono entrata in Rai per la prima volta nel 1975-76, come ricercatrice e documentarista part time e sono stata assunta nel settembre 1977 (tre anni prima di conoscere Rutelli)", precisa nella sua lettera a Repubblica.
A smuovere le acque ci ha pensato la solita ansiogena girandola delle nomine Rai, che vede la Palombelli in lizza per il Tg3. Tutto merito delle lotte interne al Pd. Lo spostamento di Antonio Di Bella alla guida della rete con la promozione di Bianca Berlinguer a numero uno del tg è osteggiata infatti dai sostenitori dell’attuale direttore di Rai Tre Paolo Ruffini. Impasse che consentirebbe agli ex margheritini di avanzare anche la candidatura della moglie di Francesco Rutelli) alla guida del telegiornale.
E qui casca l’asino. E nasce l’accusa di giocare troppo in casa. La Palombelli, dal canto suo, si schermisce coi consueti toni soft: “Sono poco interessata ai pettegolezzi Rai e alle dietrologie. Ma difendo come una tigre, a volte anche con gli avvocati, la mia biografia e la mia storia professionale". Quanto alle indiscrezioni che le vorrebbero affidare il timone della terza rete Rai, nessuna smentita. E, sulla questione politica, sottolinea la diversità di sfumatura ideologica col marito (chi non ricorda la diversa presa di posizione sul referendum sulla fecondazione assistita?): “Chi opera nell'informazione e nella politica sa bene che con Francesco siamo ben distinti nelle professioni e negli schieramenti: ero iscritta al Pds, non sono nel Pd, stimo Pierluigi Bersani".
Chissà come finirà. Certo, Rutelli in passato si è battuto duramente contro la censura televisiva. Oggi la Palombelli si batte ancora per un posto al sole, che ormai non è più né all’ultima spiaggia di Capalbio, né tantomeno in Rai, ma alle Isole Eolie, nell’incantevole scenario di Filicudi.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)