Incredibile, ma vero. Gli Zero assoluto come prodotto discografico sono assolutamente perfetti. Nel senso che centrano sempre l’obiettivo: l’immediato successo di pubblico e la conseguente vendita dei dischi. Lo conferma il nuovo singolo “Per dimenticare”, che da un paio di mesi è uno dei più scaricati da internet e più trasmessi dalle radio.
Merito soprattutto di Matteo Maffucci, mente pensante del duo che, come al solito, col suo piglio alla James Dean, pescando puntualmente nelle acque delle sue storie sentimentali, trova sempre qualcosa da scrivere. Che poi piace anche a Thomas De Gasperi, che accoglie di buon grado con la sua espressione ieratica da icona bizantina, condita con piglio semiassorto.
Il singolo, uscito il 1 maggio, fa parte dell’album “Sotto una pioggia di parole”, quelle di Maffucci, s’intende (Thomas le dispensa col contagocce). Due anni di silenzio sono serviti per risintonizzare il turuturututtu degli esordi sulla linea del ritornello incalzante che entra subito in testa.
La storia del testo è raccontata in prima persona dal punto di vista di un uomo che riceve l'invito per il matrimonio di una sua ex-fidanzata. Il protagonista del brano declina l'invito, dicendo di avere troppi impegni e, retoricamente, le domanda se si sente pronta ad affrontare tutto ciò che la vita matrimoniale comporta (casa, figli, famiglie, conti da pagare, ecc...). Alla fine del brano il protagonista della canzone rivela di amare ancora l'ex-fidanzata, e quindi di non essere in grado di assistere al suo matrimonio.
Anche Maffucci ha un animo romantico e scapigliato. Per dirla con le sue canzoni, “meglio così”. “Bastasse almeno mezz’ora” per dimenticarsele…
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
Merito soprattutto di Matteo Maffucci, mente pensante del duo che, come al solito, col suo piglio alla James Dean, pescando puntualmente nelle acque delle sue storie sentimentali, trova sempre qualcosa da scrivere. Che poi piace anche a Thomas De Gasperi, che accoglie di buon grado con la sua espressione ieratica da icona bizantina, condita con piglio semiassorto.
Il singolo, uscito il 1 maggio, fa parte dell’album “Sotto una pioggia di parole”, quelle di Maffucci, s’intende (Thomas le dispensa col contagocce). Due anni di silenzio sono serviti per risintonizzare il turuturututtu degli esordi sulla linea del ritornello incalzante che entra subito in testa.
La storia del testo è raccontata in prima persona dal punto di vista di un uomo che riceve l'invito per il matrimonio di una sua ex-fidanzata. Il protagonista del brano declina l'invito, dicendo di avere troppi impegni e, retoricamente, le domanda se si sente pronta ad affrontare tutto ciò che la vita matrimoniale comporta (casa, figli, famiglie, conti da pagare, ecc...). Alla fine del brano il protagonista della canzone rivela di amare ancora l'ex-fidanzata, e quindi di non essere in grado di assistere al suo matrimonio.
Anche Maffucci ha un animo romantico e scapigliato. Per dirla con le sue canzoni, “meglio così”. “Bastasse almeno mezz’ora” per dimenticarsele…
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
Nessun commento:
Posta un commento