mercoledì 29 ottobre 2008

Diego forever

C’è un momento nella vita di ognuno in cui ci si spoglia per sempre delle vesti di soldato, magari semplice gregario, ma pur sempre combattente, forsennato e isterico, incredulo e appassionato. E si passa a indossare i panni meno sgualciti e molto più stirati di comandante.

Cioè, in poche parole, si passa dall’altra parte della barricata, dove si decide, si prende in mano il timone, ci si assume una consistente dose di responsabilità. E’accaduto a Diego Armando Maradona, uno dei calciatori di maggior talento della storia calcistica di tutti i tempi, e in particolare del secolo scorso. Re assoluto e incontrastato del Napoli, sospeso a metà tra storia e leggenda, realtà e sogno. Un eroe per tanti, quasi un semidio. Una carriera intensa, come la sua vita, turbolenta e sopra le righe. Al centro di tutto, un temperamento irruento e passionale dentro e fuori dal campo da gioco. Il successo e poi, l’inesorabile discesa. Col dramma della droga e i numerosi problemi di salute. E poi ancora la difficile risalita, mai più ad alti livelli.

C’è chi lo ha adorato, quasi fosse una divinità (in realtà, in un certo era come se lo fosse), chi ne ha avuto pena e compassione. Un fatto è certo: ora il “pibe de oro” mette a segno un goal importante: diventa l’allenatore dell’Argentina. Con l’obiettivo di riportare la squadra sul tetto del mondo ai prossimi campionati mondiali in Sudafrica nel 2010.

La Federazione argentina, prima della decisione, ha riflettuto a lungo. E così, alla fine, il sorpasso con Carlos Bianchi, ex ct della Roma, che alcuni sondaggi davano per favorito, è avvenuto davvero. Proprio in area di rigore: quella del suo quarantottesimo compleanno. Spesso la vita ricomincia davvero a cinquant'anni. Auguri Diego, siamo con te!

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

1 commento:

Anonimo ha detto...

A me non è mai stato simpatico.
Ricco da fare ribrezzo ed al contempo fan del comunismo sudamericano e amico di Chavez & Co., nonché figliatore d'eccezione con difficoltà nel riconoscere i figli....
Beh...ho detto (quasi) tutto.