lunedì 25 luglio 2011

E il Pd a Campiano improvvisa il bunga bunga dei poveri

Amnesie di mezza estate. Metti una sera a cena alla festa del Pd di Campiano, frazione della rossa Ravenna. Metti lo streep di Davide, al secolo Il vikingo, promotore di corsi di seduzione a Milano Marittima e protagonista di una fugace apparizione all’ ‘Isola dei famosi’ su Raidue, che si denuda e si contorce.
Metti, a seguire, un bel piatto di fettuccine al ragù annaffiate da qualche bicchiere di buon vino rosso e un secondo streep, quello di Jessica che si spoglia anch’ella. Eh già. Dov’è finita la questione femminista tanto cara alle piddine doc (vedi Melandri, De Gregorio & Co.)? Dev’essersi offuscata insieme alla questione morale che hanno risollevato Tedesco e Penati.
Eh già. Il Pd ultimamente è avvezzo agli scivoloni antifemministi e lesivi della dignità del corpo della donna. Vedi il filmino hard della giovane segretaria di un circolo Pd toscano e il manifesto tanto chiacchierato delle gambe al vento in stile Marylin, per esempio. E puntualmente, si solleva il chiacchiericcio stridulo e assordante. Stavolta a insorgere, le esponenti del movimento “Se non ora quando”, che si sono affrettate a chiedere ai dirigenti locali del partito come fosse possibile che “nessuno sia in grado di bloccare iniziative così volgari e offensive per le donne”. Eh già. Le piddine doc e le militanti piddine della vecchia guardia e dell’ultima ora si sarebbero a dir poco indignate.

I volontari hanno espresso la loro amarezza. Ma era un gioco enfatizzato dai media, rispondono gli organizzatori. Un castello di sabbia gonfiato dai giornali. Esattamente come il bunga bunga.
Chiamati in causa, i dirigenti di zona del Pd hanno ragionato un po’, o quantomeno hanno fatto finta, per poi risolvere il gravoso dilemma. Un faccia a faccia tutto al maschile, con il segretario Pd delle Ville Unite Giorgio Benini, il segretario comunale Danilo Manfredi e il segretario provinciale Alberto Pagani. E alla fine? Totale accordo e solidarietà ai 200 volontari e volontarie "la cui moralità e coerenza con i valori del partito non possono essere messi in discussione", hanno scritto in una nota congiunta.
Eppure la mossa era astuta per recuperare consensi e prepararsi ad essere una valida alternativa, seppur decisamente più squattrinata, al più famoso e originale bunga bunga. Ma è meglio non gettare troppa benzina sul foco. Insomma, alla fine tutto è bene quel che finisce bene. Con una promessa per il futuro: maggior controllo e un’attenta valutazione della programmazione. E vabbè, amanti dei bei corpi in bella vista, niente paura. Le solite promesse da marinaio del Pd, nonostante tutto, sempre più impegnato a scimmiottare il tanto criticato intrattenimento, televisivo e non, di stampo berlusconiano.  Ora alle prossime feste democrats non resta che ingaggiare ufficialmente, magari con un contrattino da precarie, le veline di sinistra (e ci sono, ci sono...), magari dopo averle fatte discettare su temi caldi come  il cambiamento, la meritocrazia, una nuova classe dirigente, il  futuro dei giovani e del Paese . Complimenti al Pd: sincero ma non troppo. Credibile ancora meno.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it )

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