S’incontrano in chat o attraverso una linea telefonica. Non fanno parte di nessuna redazione fisica, ma la loro è virtuale. Eppure vivono e respirano. E sono fatti di carne e ossa. Si emozionano, piangono, ridono, si arrabbiano, eccome. Arrivano da tutta Italia e li accomuna un’unica passione: quella per il Toro. Ne scrivono sera e mane, raccontando la buona e la cattiva sorte di una squadra che amano, che seguono fino in fondo, sempre e comunque. Soprattutto nei momenti di affanno. Si danno appuntamento lì, su http://www.alessandrorosina.it/. Ma quando capita. Senza orari fissi, né capiservizio pronti ad alzare la voce ad ogni respiro di troppo.
I collaboratori del sito internet di Alessandro Rosina si alternano in una staffetta continua, il cui passaggio del testimone ha un tocco vellutato. In cui niente è forzato, ma tutto è voluto, desiderato, pensato. L’home page è un vivace puzzle in cui le tessere le compone lui, il capitano, che involontariamente, con un passaggio di palla deciso e invisibile, orienta e suggerisce pensieri e parole. Nessun problema di spazi e quindi di battute, né di titoli, visto che ognuno, da solo e in piena autonomia, dà un titolo a ciò che ha scritto. Tutto è molto più fluido di un quotidiano.
Ma partiamo dall’inizio. Era l’11 settembre del 2006 quando il sito di Alessandro Rosina fece il suo timido ingresso, quasi in punta di piedi, nell’affollato regno del web, muovendosi sin da subito con agilità tra gli orizzonti sconfinati della rete. Un luogo-non luogo, in cui potersi immedesimare istante dopo istante nei progetti più intimi del capitano e della sua squadra, intuendone le possibili mosse. In realtà, alla fine è come se in fondo una stanza ci fosse. Ed è lì, sotto un cielo di lucide stelle, tra quattro pareti color granata, che si consumano le mosse e le contromosse di un giovane ragazzo calabrese cresciuto in fretta, che ha negli occhi la voglia di vincere e di portare il Toro davvero molto in alto.
Al momento sono nove i rubrichisti (a breve, se ne aggiungeranno altri) che, a turno, occupano l’home page coi loro pezzi. Sembrano tutti usciti da uno dei racconti di Kafka, in cui si finisce per incontrarsi, pur non incontrandosi.
Il veterano è lui, Flavio Bacile, il primo a scrivere per il sito di Rosina con le sue riflessioni in granata. Per lui, quello col Toro è stato un autentico colpo di fulmine, in cui galeotta fu la partita giocata a Ginevra. Ci andò col padre e, con quella sciarpa in mano, fu subito amore.
La più giovane si chiama Alessandra Caputo, 18 anni, calabrese, all’ultimo anno di Liceo classico. Sulle spalle si porta il peso (piacevole, assicura) di dover coordinare la linea editoriale e gli articoli da pubblicare. “Tutto questo mi educa alla puntualità e stimola la mia curiosità”, dice.
Silvia Locatelli, attualmente in vacanza a Chicago, sorride al mondo e augura ai tifosi “sogni d’oro in granata”. Per lei il Toro è un brivido. C’è poi Marina Beccuti, amante della formula 1 e grande tifosa di Ayrton Senna, che ora avrebbe rimpiazzato con Lewis Hamilton. Una passione sfrenata, la sua, oltre che per il Toro anche per i giocatori d’inventiva e di fantasia. Il suo idolo assoluto? Manuel Rui Costa.
Alessia Zacchei ha il fascino indiscreto e irruento della cantastorie. Con la differenza che lei però le sue storie non le recita, ma le scrive, mettendo nero su bianco l’emozione del ricordo di un grande Torino. Chissà che il suo non sia un augurio all’intera squadra a tornare ai gloriosi tempi che furono…
Elena Orlando, la sottoscritta, è un po’ un pesce fuor d’acqua. Navigando nell’alto mare della letteratura e degli studi umanistici (una laurea in Lettere classiche), è approdata un po’ per caso, un po’ per scelta, nel mare magnum della comunicazione, e da un paio di mesi, anche in quello del calcio, dove si augura di riuscire a nuotare senza affogare.
Eleonora Di Prete ha il volto rassicurante di chi ha nell’ animo una dolcezza infinita. E diletta i visitatori coi suoi racconti di viaggi e di trasferte che ci regalano istantanee sulle microrealtà del nostro bel Paese che si chiama Italia.
Chi manca all’appello? Samuele Silva, ironia torinese e piccone dietro l’angolo.
Andrea Riccardi invece studia alla Bocconi. Segni particolari: fedelissimo al Toro e al sito, persino alla vigilia dei suoi esami universitari e Tommaso Brianda che, con le sue cronace, riferisce alla velocità della luce i dettagli del dopo-partita.
Un tributo d’onore si deve a Fabiola Luciani, collaboratrice di successo del sito di Alessandro Rosina, attualmente approdata nella redazione di una testata giornalistica on line.
In ultimo, ma non certo in ordine di importanza, Francesco Bancalà, webmaster per professione ma soprattutto per vocazione.
Un ruolo chiave è poi esercitato da un misterioso supervisore, un grande occhio ciclopico che fa e, all’occorrenza, disfa la tela, assicurandosi che alla fine i conti tornino.
Particolare non trascurabile: piena solidarietà ad Alessandro. Lui ci regala emozioni, noi cerchiamo di metterle nero su bianco. Certo, “a ciascuno il suo”, direbbe Leonardo Sciascia: lui si sfianca ad allenarsi bene e a dare sempre il meglio di sé, noi lo facciamo cercando di stare sulla notizia e provando a dribblare al meglio frasi e periodi.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it), pubblicato su http://www.alessandrorosina.it/
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