giovedì 25 settembre 2008

Vanity, amore e fantasia

Che te magni?”- “Pane” – “E che ci metti dentro?” – “Fantasia, Marescià”. Mica fessa la bersagliera dal volto languido e dal vitino di vespa, al secolo Gina Lollobrigida, dinanzi alle ripetute e insistenti avances galliste di un brillante Vittorio De Sica. La Lollo coi suoi riccioli raccolti e quegli abitini appena sopra al ginocchio scatenava le fantasie erotiche di un impertinente maresciallo appena arrivato in un paesino dell’Abruzzo. Era il 1953, il film “Pane, amore e fantasia”, per la regia di Luigi Comencini spopolava, stimolando l’immaginazione di un’intera generazione sopravvissuta alla guerra.

Vanity Fair
festeggia il suo quinto anniversario con una mega-produzione, ovvero un omaggio al nostro cinema reinterpretato dai divi di oggi. Da “La ciociara” a “Ieri, oggi e domani”, da “Il Gattopardo” a “Mamma Roma”, da "La dolce vita" a "Il conformista", da "Malizia" a "Il giardino dei Finzi Contini", senza tralasciare “Ladri di biciclette” e “La strada”. Tutti intramontabili capolavori del grande schermo di casa nostra.

Sui vari set, allestiti tra il Portogallo, Roma e le risaie del vercellese: Giovanna Mezzogiorno, Stefano Accorsi, Alessio Boni e Carolina Crescentini, Francesca Neri, Margherita Buy, Nicolas Vaporidis, Cristiana Capotondi, Isabella Ferrari, Beppe Fiorello, Maria Grazia Cucinotta, Andrea Di Stefano, Alessio Boni, Francesca Inaudi, Pierfrancesco Favino, Matteo Sciabordi, Federico Costantini e Laura Morante, Ambra Angiolini, Laura Chiatti e Roberto Farnesi.

Per l’occasione, a dare il volto alla bersagliera ci ha pensato la splendida Monica Bellucci, a cui è dedicata la copertina e che, all’interno, veste i panni che furono della Lollo.

A ricordare invece il celebre giro di valzer de “Il Gattopardo” di Luchino Visconti, pellicola del 1963, tratta dall’omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Eccola lì, la Sicilia che tenta di piegarsi ai tempi nuovi, quella del “che tutto cambi, affinché nulla cambi”(chissà come si arrabbierebbe il presidente degli industriali siciliani, Ivan Lo Bello). Eccoli lì, Angelica e Tancredi. Valeria Solarino e Raul Bova in versione romantica. Il fasto barocco incorniciato nelle pareti dell’ampia sala dove si danzò tra le note di Giuseppe Verdi, fanno subito balzare alla mente i volti incantati e rapiti dalle note e dalla danza di una giovane e sognante Claudia Cardinale e dell’affascinante Alain Delon, col suo sguardo magnetico.

Grazie Vanity! Per qualche istante, ci hai fatto sognare…

1 commento:

Anonimo ha detto...

La Angiolini, per me, rimane la migliore.
Una donna, per essere veramente sexy, deve saper far sorridere....ed avere ancora la capacità di imbarazzarsi.