
Finiamola una volta per tutte con buonismo e generosità, altruismi e filantropie d’ogni sorta. “Lo stronzo è il vero adulto, non chiede aiuto, stabilisce con gli altri un rapporto alla pari. Non tratta e non contratta - dice Giulio Cesare Giacobbe – non va in giro a questuare, e non manipola e neppure bara”. Tutte grandi doti, per carità. Anzi, eccellenti. E in amore? “Lo stronzo, siccome appunto è adulto e indipendente, non ha bisogno di stabilire relazioni assistenziali. Cioè, per intenderci, lo stronzo non cerca la mamma o il papà nel partner”. Altra dote eccelsa.
Peccato però che questo identikit corrisponda non tanto a quello di uno stronzo, quanto piuttosto a un individuo equilibrato, leale, indipendente, razionale, ponderato, ecc. Insomma, a tutto tranne che a uno stronzo. Magari lo psicoterapeuta voleva essere originale. E pur di esserlo fino in fondo, ha appioppato una parola che non c’entra niente ad alcune caratteristiche che, secondo lui, aiuterebbero uomini e donne a vivere meglio. Con un rischio: che gli stronzi veri potrebbero davvero offendersi…
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
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