
Festival senza scale? Nell’era Avatar ora è tempo di odissee spaziali e dischi volanti. Dunque, addio a ingressi trepidanti, fissando ogni gradino con lo sguardo. Festival dilettantesco? Emanuele Filiberto però è stato subito eliminato, e con lui Pupo, Luca Canonici e l’amor patrio. Festival matronale? Ci ha pensato Susan Boyle con la sua figura massiccia. Festival erotico? Dita Von Teese, per l’occasione, si è tuffata nella sua gigantesca coppa di champagne senza troppe bollicine. Festival sportivo? Quasi... Antonio Cassano si lancia in battute in barese rivolte a Marcello Lippi, dedicandogli il celebre brano “Pigliate ’na pastiglia”. Festival spettrale? C’è il fantasma di Morgan che aleggia tra le poltroncine di porpora dell’Ariston. Tant’è che la Clerici declama i versi della sua canzone: “Quando ormai mi credevo disperso/Con stupore immenso tutto ritorna per me ad avere un senso”. Il commento a distanza dell’ex dei Bluvertigo? “L’ennesima boiata pubblicitaria in perfetto stile sanremese. Usano il mio caso per farsi pubblicità. Nella lettura ha perfino sbagliato alcuni passaggi”. Ma si sa, Morgan non è uno che le manda a dire. Subito esclusi dalla giuria demoscopica, oltre al principe & co. anche Toto Cutugno e Nino D’Angelo. Ma potrebbero sempre essere ripescati. Per carità, al peggio non c’è mai fine.
Ultima nota: tra tutti gli aggettivi usati per definire questo Festival, ne manca solo uno, il più importante e significativo: originale? Poteva esserlo, ma non è stato. Certo, ancora presto per dirlo. Ma se il buongiorno si vede dal mattino...
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
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