mercoledì 24 febbraio 2010

Sanremo 2010: lo specchio di un’Italia corrotta

Il Festival d Sanremo è proprio lo specchio dell’Italia. Rappresenta fedelmente il nostro Paese. Ne fa un ritratto spietatamente realista. Se infatti i giornali e i mezzi d’informazione ci parlano ogni giorno a tutti i livelli di inchieste, frodi, truffe, rapine, l’ evento nazional-popolare per eccellenza non poteva certo esimersi da tutto questo, rappresentare un’Italia sana, onesta, decorosa, leale, franca e trasparente come l’acqua cristallina, mettendo in scena una gara canora vera e competitiva nel senso più bello e letterale del termine. Sarebbe stato questo il vero bluff.

Grassetto
E allora… non poteva essere altrimenti. Ed ecco un Sanremo truccato, un televoto sabotato, un Festival corrotto. Lo ha svelato molto bene l’Avvenire, coi dati alla mano, a confermare la pioggia di polemiche partite già subito dopo la proclamazione dei vincitori sul palco dell’Ariston. La rivelazione è questa: nonostante i fischi, non si sa bene come, ma il contestatissimo trio Emanuele Filiberto-Pupo-Luca Canonici, col brano “Italia amore mio” stava davvero per vincere il Festival. Infatti alle 23.12 di sabato i magnifici tre avevano raggiunto il 32,95 per cento dei voti ed erano primi, con 212.482 preferenze, come rivela Avvenire in un articolo di Gigio Rancilio, a fronte dei 135.588 di Valerio Scanu, che si sarebbe dovuto piazzare al secondo posto e gli 80.287 voti di Marco Mengoni, che in ogni caso sarebbe rimasto al terzo posto. Dunque misteriosa accelerazione con tanto di sorpasso all’ultima ora, anzi, negli ultimi 53 minuti. Il televoto resta inspiegabilmente aperto fino alle 00.32 e 58 secondi. E il ribaltone, come previsto da copione, di fatto avviene. In conclusione: agli orchestrali non è rimasto che lanciare all’aria gli spartiti, il pubblico in sala ha continuato a riempirsi la bocca di fischi, la Clerici si è affrettata a concludere, il principe e Pupo hanno promesso che la loro canzone girerà il mondo. E il televoto? Ha regalato alla Rai un business da guinness dei primati: con un pacchetto di 3.606.950 televoti al costo di 0,75 euro l’uno, sono entrati in cassa ben 2.705.202,50 euro. Meglio di così…

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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