giovedì 4 febbraio 2010

Il GF piagnone? E’ il coro tragico di Euripide

Alessia Marcuzzi è diventata il capro espiatorio di tutti i mali psicofisici che affliggono il GF 10. L’edizione off limits del reality dei reality di Canale 5, dicono alcuni esperti tra psicologi, sacerdoti e critici televisivi, ha veramente toccato il fondo. E’ troppo piagnona, vuota, di cattivo gusto. Dalla bestemmia di Massimo ai pianti continui tra disperazione, vittimismo e voglia di farsi notare.
Ma come rispondono i concorrenti nella casa? Con tragedie, innanzitutto. Di quelle euripidee nel senso stretto del termine, che hanno causato non poche critiche alla conduttrice del programma. E se ogni lunedì sera una media di 7 milioni di spettatori s’identifica con gli psicodrammi scatenati di volta in volta da trame e intrighi che nascono e si sviluppano all’interno della casa, Alessia si dimena con sportività e simpatia tra litigi, discussioni sgradevoli, nominati avvelenati, donzelle indispettite, pettegolezzi e gelosie varie e chi più ne ha più ne metta. E lo fa tenendo le redini anche quando i concorrenti vanno a briglia sciolta, senza pensare troppo alle telecamere. E così, riprende George Leonard che ammicca pur di avere la parola, richiama all’ordine Daniele e Massimo, invitandoli a usare toni più dialettici e rispettosi l’uno dell’altro, si sforza di capire perché Mauro reagisce con troppa aggressività. A costo di apparire una zia un po' rompi...

Insomma la Marcuzzi, suo malgrado, sembra essere diventata sempre più una psicologa-psicoterapeuta. Perché alla fine è così, quando si scoprono i nervi più deboli, si mettono in piazza le emozioni più intime e si entra in relazione diretta e continua con persone mai conosciute prima d’ora, si finisce per filtrare con una lente d’ingrandimento ogni minima sensazione, ogni stato d’animo, ogni umore. E i concorrenti in gara, se proprio non si dimenticano del montepremi e del fascino maledetto della notorietà, finiscono comunque per mostrare in qualche modo davvero i lati più oscuri del proprio carattere. Ne sa qualcosa Maicol, che potrebbe vincere questa decima edizione del programma, che vive da giorni con sofferenza l’innamoramento non ricambiato con Giorgio e non perde occasione per rendere partecipi tutti di pianti e angosce.

Ma alla base di tutto questo c'è soltanto una cosa: i concorrenti avvertono un continuo e disperato bisogno di condivisione. Questa sembra essere la parola d’ordine nella casa. Condivisione totale, assoluta e continua di gioie, dolori, dubbi, insicurezze, vanità, sogni, speranze. Coi loro compagni d'avventura e idealmente col pubblico a casa. Lo testimonia il fatto che quando non hanno approvazione intorno, i ragazzi crollano emotivamente e psicologicamente.
Una reazione netta all’individualismo esasperato dei nostri tempi, quello che porta ciascuno a fare da sé, a pensare per sé, ad agire esclusivamente per sé, per le proprie ambizioni e per il proprio benessere. Ecco, nella casa del Grande Fratello non ci sono porte chiuse, né muri che separano il soggiorno dalla cucina e dalla camera da letto. C’è un unico ambiente. E il desiderio più o meno allargato, a seconda delle affinità che si stabiliscono tra i concorrenti, di essere ascoltati, confortati, considerati. Che poi è il desiderio di ciascuno di noi in famiglia, con l'altra metà, con gli amici, al lavoro. Veronica e Sarah, ad esempio, condividevano qualsiasi cosa. Così come Mauro si diverte a provocare tutti, per vedere le loro reazioni. Segno evidente, più che di strategia da gioco, di profonda insicurezza.

Ma a che serve condividere? Ad alleggerire i sentimenti più negativi e ad amplificare le sensazioni più belle e piacevoli. E’ a questo che serve la condivisione. Se si gode da soli, si gode soltanto a metà. Così come se si gioisce da soli, la gioia è dimezzata. E al di là del bon ton e di una scarsa cultura generale, come si continua a sottolineare, i concorrenti del GF 10 stanno dimostrando proprio questo. L’’Io’ da solo non basta più. E’ fragile e si scioglie come cera. Nonostante l’immagine che se ne vuole dare, le foto fighe pubblicate sui profili di facebook e sui vari blog, le vacanze esotiche, il vestito alla moda, le pose attraenti, le amiche o gli amici belli e trendy e racconti di vita vuoti e frivoli, per intenderci alla ‘Sex and the City’, che imperversano dovunque su Internet.


Ecco perché il coro tragico di Euripide ha fatto di nuovo ingresso sulla scena in modo prorompente. E stavolta abdicando alla sua storica funzione di spiegare gli antefatti e soprattutto di esprimere l’opinione della gente comune per assumere invece il ruolo freudiano di amplificazione emozionale. Per diventare cassa di risonanza della disperata ricerca di notorietà e della voglia di non passare mai inosservati, tutte inconsapevoli risposte all’indifferenza e all’individualismo dilaganti, che purtroppo imperversano fuori dalla casa del Grande fratello e in ogni luogo. Reazione, questa, che probabilmente neppure gli autori stessi del programma avevano previsto fino in fondo.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

2 commenti:

lucabagatin.ilcannocchiale.it ha detto...

Penso che solo i lager ed i gulag nazisti e comunisti fossero più pericolosi della casa del GF.
Il GF scimmiotta (male) le opere del Marchese De Sade e finanche "1984" di Orwell.
Condisce il tutto in una miscela di depravazione sociale conformista e voyeristica, che solo un sano individualismo (mai da demonizzare) potrebbe spezzare.
Ed ecco che arriva la bestemmia, che, qui al nord - almeno - si chiamerebbe BESTIemmia per ovvie ragioni figurative.
Un esplosione di individualità liberatoria. Giustamente sanzionata in questo contesto conformista e ipocrita, appunto.
Un Paese civile dovrebbe proibire programmi del genere, anche a costo di essere definito antidemocratico.
Non sono moralista, no, almeno non abbastanza.
"Sodoma e le 120 giornate" del già citato De Sade, nel XVIII secolo, era dirompente. Per quanto ripetitivo, specie se letto oggi.
Il GF mette a nudo il peggio dell'incultura di una generazione cresciuta in contesti chiusi, italidiotici, mediatici, mediocri. Dove l'omosessuale è il "frocetto effemminato stereotipato al massimo innamorato del macho di turno". Figuriamoci !
L'esaltazione del voyeurismo è l'esatto opposto dell'erotismo, così come lo è lo sbattere in video tette e culi per la gioia del "maschio italico amante delle partite di calcio e della seghina veloce. Meglio se sul divano di casa".
Ma la mamma ed il papi non si taccano ! Quelli no, quelli son dei santi !
E allora ecco che questi sgallettati "talloni da killer" del GF iniziano ad avere sciocchi pudori...."ozzeus ! mio padre mi vedrà....che vergogna !".
Il trionfo dell'ipocrisia.
E allora ecco che, una bestemmia, forse, vale più di tutto il programma. E andrebbe esaltata, altro che sanzionata, in quanto unica espressione "vera" di tutto il contesto.

Luca Bagatin
www.lucabagatin.ilcannocchiale.it

PS: me l'hai chiesto tu il commento, eh ! Spero non mi censurerai....

Stella mattutina ha detto...

Mai censure su questo blog. Grazie del commento! :-) E.