venerdì 1 aprile 2011

Con l'affaire Borselli il Pdl ci guadagna


Corre sul filo di lana l’equilibrio instabile tra politica e spettacolo. Una contaminazione vincente, un groviglio ormai inestricabile, soprattutto all’interno del Popolo della libertà. Rino Formica docet: più che mai tempo di nani e ballerine. E voilà, soubrette mozzafiato zampillano di luce ispirata, studiano bene il copione, lavorano sull’immagine rendendola il più possibile sobria e professionale, si scrollano di dosso scollature vertiginose, ombretti sgargianti e minigonne inguinali per vestire i panni di un credibile cambiamento repentino, camaleontico ma deciso, in tailleur di raso lucido. In principio fu Gabriella Carlucci, pupilla di Enzo Tortora, reginetta di Rete 4, che nel 2001 approda alla Camera tra i banchi di Forza Italia (attualmente ricopre il ruolo di presidentessa del comitato bicamerale per l’infanzia). Poi nel 2004 tocca a Elisabetta Gardini scivolare dal tubo catodico direttamente in Transatlantico. Ora l’attrice-presentatrice è dal 2008 europarlamentare.


Nel 2006 eclatante è il caso di Mara Carfagna, passata grazie alle dritte di astuti consiglieri da telegatti e paillettes al mesto caschetto e al piglio concentrato di deputata, per poi essere nominata nel 2008 di impegnata ministra per le Pari opportunità. Infine Barbara Matera, ex attrice di fiction e signorina “buonasera” di Raiuno, dal 2009 europarlamentare nelle liste del Pdl. Presentando la sua candidatura, Silvio Berlusconi aveva commentato dicendo: « Barbara Matera è laureata in scienze politiche, me l’ha consigliata Gianni Letta, è la fidanzata del figlio di un prefetto suo amico. Ecco, ha fatto una parte in Carabinieri 7 su Canale 5, ma mai la velina”. E Antonio Ricci ci rimarrebbe male.


Il comune denominatore? Tutte in lizza per un posto al sole, ma soprattutto per la campagna pro gnocca cum cervello. L’ultima in ordine di tempo è lei, Hoara Borselli, ex compagna di Walter Zenga, ex soubrette del Bagaglino, danzatrice provetta a Ballando con le stelle, dal 10 marzo fedele collaboratrice del ministro Ignazio La Russa al ministero della Difesa. “Un affare”, lo ha definito l’entourage del ministro, alludendo probabilmente allo stipendio percepito dalla signora Borselli, 16.120 euro annui, ovvero 800 euro al mese. Pecunia non olet. Ma la causa è nobile: abbellire la politica, renderla più appetibile. Quindi la Borselli non solo ha accettato senza un attimo di esitazione, ma si è subito messa al lavoro per i 150 anni dell’Unità d’Italia e già il giorno 17 ha presentato il concerto della fanfara del Comando artiglieria contraerei dell'Esercito in piazza di Spagna. Sexy ma con garbo. Gnocca ma con la testa. I criteri di selezione naturalmente sono “a discrezione del ministero”, fanno sapere gli scagnozzi di La Russa. Meglio di così… C’è solo un curriculum meno telegenico gettato alle ortiche.


Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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