mercoledì 13 aprile 2011

Bufera sul reality Mediaset: la scuola dà spettacolo


Cornuti e mazziati. I precari della scuola sotto i riflettori tv, in pasto alle ballate folk e all’emotività lampo “mordi e fuggi” da reality. Il reclutamento da parte di Canale 5 dei prof. dalla penna rossa per un programma in cui dovrebbero trasmettere un po’ di “virtute e conoscenza” a quei bruti dei Vip ha scatenato una vera e propria bufera. Soprattutto per l’invito ammiccante e tentatore del promo: un futuro tranquillo, in palio dieci anni di stipendio. Roba da far tremare le vene ai polsi per un impiegato statale che stenta ad arrivare alla fine del mese . L’agenzia Dire chiarisce ogni eventuale dubbio: “Siamo andati ad indagare e abbiamo scoperto che sarebbe intenzione delle reti Mediaset la messa in onda di un reality show nel quale vengano coinvolti anche i docenti precari. Ci sono già indiscrezioni sui conduttori: Nicola Savino e Barbara D’Urso, quest’ultima, addirittura, nei panni della preside”. Ma voci di corridoio parlano di Alfonso Signorini e Federica Panicucci.


E se la tentazione potrebbe essere forte per i poveri prof. dalle cattedre sempre più risparmiose e traballanti, la Cgil Scuola va giù pesante: “Dopo le offese da parte del premier alla scuola statale, arriva l’offesa da parte delle sue reti a lavoratrici e lavoratori precari che hanno contribuito finora ad assicurare il diritto all’istruzione, sotto costante attacco da parte di quelle istituzioni che dovrebbero invece garantirlo”. Ancora più severo il giudizio del Cps (Coordinamento precari scuola) : “Sul momento siamo stati favorevolmente colpiti, ma poi l’amara sorpresa: prima la politica riduce alla fame i precari della scuola, poi arriva il reality show che ha l’unico scopo di sfruttare la disperazione per denigrare i precari della scuola rendendoli fenomeni da baraccone”.


La mobilitazione si è estesa a macchia d’olio e ha lambito perfino le sponde di Facebook, dove è nato un gruppo contro il reality che si dichiara “disgustato, anche se il programma garantirà un mucchio di ascolti”. Per la verità un filo di prevenzione traspare. Chi l’ha detto che sarà un circo dove quei sfigati dei professori verranno messi in ridicolo e, strumentalizzati, vestiranno i panni di tanti clown? Potrebbe essere anche una bella occasione per attirare la giusta attenzione su una categoria bistrattata, sempre più strattonata e messa all’angolo. L’importante è che i precari siano veri e non attori-comparse come nel tribunale di Forum. Per il resto, se un prof. tenta di rimpinguare le sue casse, sognando per una volta una vita tranquilla, sarebbe opportuna un po’ di senecana clemenza.


Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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