giovedì 17 febbraio 2011

Sanremo tricolore. Per una sera viva l'Italia


Serata tricolore al festival di Sanremo. Tutta dedicata ai 150 anni dell’unità d’Italia. “Solenne e sobria”, per dirla con le parole del direttore artistico Gianmarco Mazzi. I big in gara cantano l’Italia, celebrano il Belpaese, riaccendono la fiamma di un patriottismo assopito e fuori moda. “Sarà la cassa di risonanza alle celebrazioni del 17 marzo”, spiega Mazzi, quest’anno, festa nazionale.

Un buon motivo, approfittare del festival, tempio canoro nazional-popolare, per riesumare il cadavere di un Paese in ginocchio. E allora viva l’Italia dei ventenni senza lavoro, dei trentenni precari, dei quarantenni disoccupati, dei cinquantenni cassaintegrati. Viva l’Italia unita che non c’è, se non nella fantasia di chi l’aveva pensata. Dove Milano sputa fango su San Vito Lo Capo, e viceversa, la Lega propone un federalismo scellerato, gli immigrati popolano sempre di più i nostri quartieri. Viva l’Italia degli immaturi di Paolo Genovese. E degli spaghetti, del mandolino e della mafia. E, soprattutto, viva gli stereotipi. Ma ci affidiamo a Roberto Benigni, che intorno alle 22.30 spiegherà, ricorderà, toglierà un po’ di polvere all’Inno di Mameli, che troppo spesso recitiamo a pappagallo. E salverà la terza serata del festival da una inesorabile scivolata retorica nell’alveo materno dei soliti e fiacchi stereotipi. Benigni saprà toccare le corde giuste, allettare il pubblico, alleviare tutte le angosce. Magari dietro le quinte ci saranno un Franco Battiato con quell’aria di sufficienza perché lui a Sanremo è solo di passaggio e un Roberto Vecchioni in mezzo alla plebe, pronto a gettarsi nella mischia. Anna Tatangelo pronta a rientrare grazie ai magheggi del televoto e Patty Pravo in odore di santità per aver accolto la sua eliminazione con tanto di critiche solo con un paio di gorgheggi. Stasera ci aspettiamo molto dal festival, ma soprattutto dagli italiani. Riusciranno per una sera a resistere all' irrefrenabile voglia di emigrare, come suggerisce Fabri Fibra nel suo rap futuristico, a Saint Tropez?

Elena Orlando (
elyorl@tiscali.it)

Nessun commento: