sabato 5 febbraio 2011

Tra Fini e Barbareschi qualche penna di troppo


La coerenza in politica? Un optional. Negli ultimi tempi meglio i voltagabbana continui, senza sosta, neppure in corsia d’emergenza. Quella in cui la macchinina Italia è ferma da un pezzo, in attesa che la soccorra il carro attrezzi. Così Luca Barbareschi, attore-regista-produttore-consumato show man prestato alla politica, ora volto “nobile” di Futuro e libertà, stava per tirare a Gianfranco Fini una bella sòla. Quasi come l’astensione in aula sul caso Ruby. Proprio alle sog E Fini non deve proprio averlo digerito. Tant’è che i due hanno finito per tirarsi le penne. lie di quell’assemblea costituente che darà corpo e anima al partito fondato dall’ex leader An e dai suoi fedelissimi. Barbareschi, si sa, non è un tipo molto fedele. Ed ecco che, tra una conferenza e l’altra, c’è scappato il flirt con Silvio Berlusconi. Per fortuna innocuo, senza gravi conseguenze. Ma c’è scappato. Ebbene sì, per un attimo, un interminabile attimo, il legame politico con Fini è entrato in crisi. Ha vacillato.
Veniamo al dunque. Luogo dell’alterco: gli uffici del gruppo. I parlamentari del gruppo erano riuniti per discutere di incarichi e programma proprio in vista del congresso. Barbareschi ha esternato la richiesta di guidare la commissione Cultura dell’assemblea e si è sentito replicare da Fini:In questa fase non posso davvero affidarti nulla”. Barbareschi s’inalbera e sbotta con un secco: “Voi non mi meritate, questo è un partito di oligarchi!”. Il ping pong continua. E Fini affonda senza pietà: “Come ti ho detto in privato, te lo ripeto in pubblico: ci sono attori e pagliacci. I pagliacci non fanno sempre ridere, a volte fanno anche piangere”. A questo punto accade l’irreparabile: è un crescendo rossiniano di urla, grida, penne che volano, porte che sbattono. Il punto è: Barbareschi ora se ne va? Il quartier generale del Fli al momento lo esclude. E fa sapere che si tratta di un normalissimo confronto dialettico in una fase di assestamento. Ma ammesso che sia davvero così, i toni accesi di questo confronto-scontro serviranno ad alleviare la delusione per l’emorragia di parlamentari e per la leadership del terzo polo affidata a Casini? E soprattutto convincerà gli elettori che si tratti di una valida alternativa di centrodestra a Berlusconi?

Elena Orlando (
elyorl@tiscali.it)

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