
E sulle recenti perplessità xenofile sollevate dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che si era schierato contro il voto di fiducia al ddl sicurezza insieme al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, ha preferito non rispondere alle domande dei giornalisti, ma ha voluto ancora una volta marcare la differenza con una sinistra che, secondo lui, "vuole che le porte del nostro Paese siano spalancate a tutti, quindi anche ai clandestini". "Noi invece - ha detto il premier - riteniamo che le porte debbano essere chiuse o socchiuse soltanto per chi viene in Italia per lavorare e integrarsi".
Fini, in visita ad Algeri, aveva posto l’accento sulle dovute distinzioni tra immigrati senza requisiti e coloro che invece li hanno per chiedere asilo politico all'Italia.
Sull’argomento l’opposizione sferra un pugno, indossando però guanti di velluto. «I barconi pieni di disperati sono stati trasformati in uno spot elettorale per le prossime elezioni, come se fossero un manifesto per raccogliere voti e questa è la cosa più immorale» è stato il commento del segretario del Pd, Dario Franceschini, «Sui respingimenti – ha poi aggiunto - vanno rispettate le norme internazionali, oltre che il buon senso . Non lo diciamo solo noi faziosi dell'opposizione, ma anche il Consiglio d'Europa, le Nazioni Unite, i vescovi italiani. Si tratta di rispettare la dignità dell'uomo e le leggi italiane e internazionali». Insomma, Caronte va in pensione. E, almeno per il momento, eviterà di traghettare le anime “barbare” verso la decantata fortuna del bel Paese e dei suoi orchestrali.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
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