Per Enrico Mentana sarà durissima da accettare. Perché lui mica è uno che si integra facilmente. Figuriamoci poi se si reintegra. È invece quanto ha disposto il tribunale del lavoro di Roma. Accogliendo un ricorso presentato dall'avvocato Domenico D'Amati, il giudice Guido Rosa condanna Rti al pagamento dei danni. Nel ricorso si lamentava che Mentana fosse stato dimissionato e licenziato illegittimamente. La vicenda scaturì dalla polemiche seguite dalla decisione aziendale di mantenere invariata la programmazione di Canale 5 quando morì la Englaro.
Ma probabilmente segnava la rottura dell’ultimo anello di una catena sempre più arrugginita.
Mentana la sua versione l’ha raccontata in lungo e in largo su Vanity Fair. Facendo notare tutti i vizi del suo editore. Di forma, ma soprattutto di sostanza. Il bavaglio in bocca, la totale mancanza di libertà dell’informazione, il dietro front di Fedele Confalonieri nei suoi confronti.
Sorpresa e stupore per Mediaset, che ha deciso di appellarsi. Ma come l’ha presa invece il diretto interessato? Non si era sbarazzato una volta per tutte dell’infido Silvio? Non aveva ripreso a navigare in nuove acque, magari per approdare al porto di La 7? Si attende la replica. Al pinzimonio, naturalmente. E senza bavaglio.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
martedì 26 maggio 2009
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