lunedì 28 luglio 2008

I veleni di Pechino 2008. Olimpiadi inquinate, ma contro lo smog c’è la pioggia a comando

E’ un cielo nero, senza fine, in un clima sempre più avvelenato. Ma stavolta, né per le polemiche né per le filippiche. A Pechino c’è troppo smog nell’aria. E, a undici giorni dall’apertura dei Giochi olimpici, sono stati già predisposti piani d’emergenza e misure drastiche. Se si pensa che lo smog si va ad unire alle temperature tra i 30 e i 35 gradi, o peggio a un tasso di umidità pari al 70-90 per cento, ovvero ai limiti della sopportazione, si comprende bene lo smarrimento spirituale degli atleti.
''Applicheremo un piano d'emergenza con un preavviso di 48 ore se la situazione dovesse deteriorarsi durante i Giochi, dall'8 al 24 agosto'', ha detto Li Xin, responsabile operativa dell'ufficio di Pechino per la Protezione ambientale.Anche se la signora Li al quotidiano China Daily non ha ancora chiarito quali potrebbero essere le nuove misure. Ma secondo un ambientalista sentito dal giornale, Zhu Tong, potrebbe essere deciso di fermare il 90 per cento delle auto in circolazione. Una vera rivoluzione per Pechino, una città afflitta dalla sindrome delle quattro ruote, nella quale - come ha ricordato il responsabile per la Cina dell' organizzazione ambientalista internazionale Greenpeace Lo Sze Ping - nei primi tre mesi dell' anno 120mila nuove autovetture si sono aggiunte ai tre milioni già presenti.

Gli atleti sembrano seriamente preoccupati. A Pechino lo Sze Ping ha aggiunto che l'aria non raggiunge lo standard considerato il minimo accettabile dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Nel caso in cui questo standard non fosse raggiunto in tempo per le gare, ha proseguito il responsabile di Greenpeace, ''ci sono ragioni per considerare la possibilità di rinviare alcuni eventi''.

Ma a mali estremi, estremi rimedi. E dal 20 luglio è in vigore la circolazione a targhe alterne, una misura che è stata accettata, sebbene a fatica, dalla popolazione in nome delle Olimpiadi ''verdi''. Oggi è uscito allo scoperto anche l' ufficio per la modifica del clima, che ha affermato di avere il mandato di garantire che non piova la sera dell' 8 agosto dalle 8 alle 11,30 locali della sera, quando si terrà la cerimonia di apertura dei Giochi. Quindi, non ci saranno giustificazioni: persino Giove dovrà rispettare le misure prese, evitando di tuonare a suo piacimento e a briglie sciolte su Pechino, seppur per scatenare una salvifica pioggia depuratrice.
E dire che in passato, per risolvere il problema della secca, si è fatto ricorso all'artificio tecnico del cosiddetto ''clouds seeding'' (inseminazione delle nuvole), che consiste nello sparare nelle nuvole delle capsule contenenti ioduro di argento, una sostanza che fa raggruppare le particelle ghiacciate e le fa precipitare trasformandole in pioggia. In caso la giornata sia nuvolosa, si può far piovere prima del momento della cerimonia o prima che un' eventuale perturbazione arrivi sulla capitale. L’effetto bagnato non sarà proprio nature, ma quantomeno è assicurato.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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