mercoledì 9 luglio 2008

No Cav Day, "Apocalipse Show" in caduta libera

Sabina Guzzanti ci riprova. A nulla le è valsa la forzata astinenza dal piccolo schermo che per fortuna l'ha messa in quarantena come un fastidioso virus. Lei è fatta così, riesplode sempre. Forse perché la sua natura non può proprio tradirla. Lei che ama rivestire la satira, genere nobile e sublime inventato in modo del tutto originale nell'antica Roma, quel piatto misto e colorato con cui i latini mettevano a fuoco difettucci e asimmetrie sociali, di una violenta invettiva al veleno. Altro che sarcasmo. Altro che intelligente ironia e argute battute di spirito. Ieri, a piazza Navona, nel corso della manifestazione radical-trash contro Silvio Berlusconi, la Guzzanti si è scagliata con toni assai poco edificanti contro il Papa e la ministra Mara Carfagna, che annuncia azioni legali contro la figlia ribelle del deputato forzista Paolo. Del primo dice che "devono ancora passare vent'anni; e fra vent'anni Ratzinger sarà morto e starà dove deve stare: all'inferno, tormentato da diavoloni frocioni attivissimi!". Sulla seconda, tira in ballo certe pratiche sessuali mai provate, sottolineando che "non si può mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché t'ha succhiato l'uccello".

Sulla stessa linea, le frecciate del comico genovese Beppe Grillo, nel cui mirino finisce Giorgio Napolitano, il "Morfeo che firma tutto". "Ve lo immaginate Pertini che firma una legge che lo rende impunito? Mi dite chi è Napolitano? E' uno che quando a Chiaiano c'erano le cariche della polizia, era a Capri a brindare con due inquisiti, Bassolino e la moglie di Mastella" grida il comico in collegamento telefonico.

Ecco, i girotondisti hanno raccolto con assoluta fedeltà, anzi con ancor più brio, l'eredità del rassegnato Nanni Moretti. E Furio Colombo è a dir poco indignato. E' stato tradito lui e lo spirito stesso della manifestazione. Come dargli torto, quando precisa (e ne ha tutte le ragioni per farlo): "Sono indignato per tutte le parole che ha detto Grillo, non ho mai partecipato ad una manifestazione in cui da un palco si lanciano offese a chicchessia, quelle di Grillo colpiscono tutti, anche i tanti che sono venuti qui".

Idem, Tonino Di Pietro che, dopo essersi divertito in lungo e in largo a tenere banco col suo accorato show dal palco, si sofferma anche lui sulle sbavature dei comici, che sembrerebbero essere andati proprio fuori tema, con insulti decisamente fuori luogo. Insomma, in parole povere, si dissocia pure lui dai violenti attacchi di Guzzanti e Grillo, che hanno guastato la cerimonia. Ma la tirata d'orecchie più sonora allo show trash dai toni apocalittici di piazza Navona arriva dal Pd, con Rosy Bindi che non prova proprio nessun rimpianto per essere mancata all'appello e Walter Veltroni che da Matrix definisce "follie" gli attacchi rivolti al al Papa e al capo dello Stato.

Bel flop, che la sinistra consegna a se stessa. Mentre dal G8, ormai alle ultime battute, arriva laconico ma efficace il commento del premier: "Di spazzatura, mi occupo solo a Napoli".
Ma del resto, c'era da aspettarselo. Una manifestazione nata "per" la democrazia, si è rivelata esclusivamente contro Berlusconi. Rivelando a sua volta che l'antiberlusconismo, tigre di carta che purtroppo certuni si ostinano ancora a voler cavalcare, è la malattia vera di una certa parte di sinistra fatta di intellettuali e non solo, ma principalmente di questi, che tutto dimostra di saper fare, tranne che rinnovarsi, restaurarsi, rifiorire.

Però attenzione: i fiori appassiti di solito si buttano via, quantomeno per non rovinare il bouquet. E per la sinistra il rischio maggiore è proprio questo. Perché, siamo sicuri che il vero nemico non sia, a conti fatti, proprio la sinistra? E che così facendo non le facciano il sinistro regalo di sottrarle voti, dimezzarne il consenso e, come ha scritto Pietrangelo Buttafuoco dalle colonne del Giornale, "sfasciarne quello che resta, per regolamento di conti con interessi?".

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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