sabato 6 dicembre 2008

Chi ha tempo, non aspetti tempo

L’orologio è un cruccio. Le sue lancette che si rincorrono, tagliando con spietatezza assoluta ogni nanosecondo che passa, sono come lame infilzate nello stomaco. Ogni minuto che passa è un minuto in meno di vita, un percorso che si accorcia, una foglia che si secca sul tappeto verde della nostra esistenza.

Ecco perché sarebbe meglio non sprecarlo, il proprio tempo. A pensarci bene, infatti, sono una miriade le occupazioni vere o quelle che c’inventiamo di volta in volta per riempire gli spazi vuoti. Aspettare invano un autobus che si ostina a non passare, seguire una serie di lezioni inutili, spendere energie e buoni propositi per qualcuno che prima ci usa e poi ci getta, pontificare su tutto e su tutti, anche se non si conosce ciò di cui si parla, dispensare con finto impegno cerimonie ipocrite e di maniera, o peggio consigli e suggerimenti di cui si potrebbe volentieri fare a meno, visto che vengono dati senza cura e attenzione, né tantomeno affetto alcuno, ma solo per il gusto di far ritrovare qualcuno immerso in un bel guaio. E poi, cucinare per chi è troppo schizzinoso, corteggiare chi proprio non ne vuol sapere, inseguire sogni impossibili in questa vita (e forse anche nell’altra), cercare di salvare il mondo, spendersi e spandersi per chi non ha occhi per guardare e orecchie per sentire, cercare di voler modificare a tutti i costi il naturale corso degli eventi, elemosinare invano l’amicizia di chi non te la vuol dare, e così via.

Il tempo passa inesorabile. Anche se la sua percezione è assai relativa (un’ora col nostro amore sembra un minuto, un’ora di una terribile lezione sembra un’eternità). “Ma il tempo è denaro, voi lo dimenticate”, disse il colonnello. “Che tempo! Certo tempo è così fatto che daresti via un mese intero per mezzo rublo, e altre volte non ci son denari che accetteresti per mezz’ora!”, si legge in un passo di “Anna Karenina” di Lev Tolstoj .

Tanto lo sappiamo
. Ogni giorno affoghiamo in un mare di cose inutili da cui salvarsi, finché si è in tempo. Vivendo, infatti, ci si accorge che di tante cose si potrebbe volentieri fare a meno: convegni costruiti ad arte per nutrire l’ego di qualche creatura narcisista ed egocentrica fino alla nausea, inevitabili conversazioni quotidiane in cui si vomitano giudizi gratuiti senza neppure conoscersi a fondo gli uni con gli altri, valanghe di chiacchiere per riempire un silenzio che forse sarebbe più salutare per tutti (anziché sforzarsi di parlare davvero, scambiandosi in modo sano e costruttivo idee e opinioni), andare a vedere un film che non ci piace solo perché in giro tutti ne parlano, essere freddi e distaccati come la maggior parte della gente usa fare.

Finché si è in tempo, è meglio ripensarci. E vivere ogni istante come se fosse l'ultimo. Altrimenti non appena, presto o tardi, si rinsavisce all’improvviso dal vortice della frenesia e della disperata corsa alla felicità, si finisce per ritrovarsi con un pugno di mosche in mano. E nient’altro che questo.

Il punto è che il tempo perso a destra e a manca non ce lo restituirà mai nessuno. Al limite, quando cominciamo a sentire franare la terra sotto i piedi, a tal punto da non avere in mano neppure una sola mosca, l 'unica cosa che resta da fare è dar retta a Marcel Proust e andare subito "alla ricerca del tempo perduto". Ecco, quanto meno nei casi più disperati, questa non sarà mai una perdita di tempo.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

“Il tempo migliore è il mio presente qui con te”: così inizia una canzone di Gianni Morandi.
Per Eros Ramazzotti "Il tempo cura i lividi/ Difende dai pericoli" («Il tempo tra di noi», 2007).

Temo che la musica sia un'altra...

"Il tempo non suona mai due volte" (2008) è il titolo di un volume di Klein Étienne: il tempo non è altro che «un'enigmatico spazio in cui però non ci si può spostare a proprio piacimento».

La definizione di "Tempo" è stata coniata dal mondo umano. È una unità di misura fondamentale in tutto il mondo animato. Quanti tipi di tempo si conoscono oggi? Il tempo biologico, il tempo astronomico, "il tempo lungo del ricambio politico" (NADIA URBINATI, «La Repubblica», 12-XI-2008), il tempo online, il tempo libero, il tempo dell'irresponsabilità e del buonsenso....

Il tempo dei diritti...

C'è pure il "tempo ritrovato". Il tempo asincrono (quello dell'amore)...
E poi c'è "Il Tempo delle Scelte". Scelte mai del tutto indipendenti o fantasiose. Il rito della vita sembra fatto di tappe fondamentali, rigorose, allineate, obbligatorie: da 0 a 3 anni a casa (o asilo infantile), da 3 a 5 a scuola materna, da 6 a 18 scuola dell'obbligo, da 19 a 22/23 università, da 24 a 65 lavoro, da 18 a 30 matrimonio, entro i 40 anni coppia di figli maschio\femmina, da 65 a 100 pensione.
Un percorso facilissimo, vero? Non proprio. Oltre il Tempo, tutto fugge. "IL TEMPO? NEVER GOES BY!" sigla la pubblicità ingannevole ('Il tempo non passa mai').

Il tempo è un flash, è un film.

I bilanci li faranno i posteri.

"Per voi non è nient'altro che un film, per me è la vita intera" (François Truffaut).

daniele ha detto...

Ciao!
Sai è proprio un bell'argomento questo del tempo!
Sono d'accordissimo...
Per continuare gli esempi, una perdita di tempo che non sopporto è quando tutti o quasi si mettono a discutere di politica convinti di sapere come stanno le cose e quale sarebbe la cosa migliore da fare, non solo per sé ma per tutti gli altri...
Per risponderti quindi non sto seguendo le iniziative che circolano perché le trovo inconcludenti, invece sto pensando a un progetto ambizioso, nel quale rientra anche il giornalismo...
ti lascio la mail: dan.spectrix@gmail.com
a presto,
Daniele

Stella mattutina ha detto...

Ciao Daniele. Insomma, ti riferisci ai ciarlatani mezzi cialtroni e mezzi venditori...di fumo. Dici che bisognerebbe azzittirli per sempre?... Mi auguro di no. Basterà azzittirli e basta. :-)

Sul progetto giornalistico, tienimi aggiornata. A presto, E.