giovedì 11 dicembre 2008

La pippa mentale di Natale è un regalo coi fiocchi


Un regalo natalizio non cambia la vita, certo, però fa riflettere. Nel senso che ci si chiede sempre perché mai uno debba donare a qualcun altro qualcosa che gli è caro.

Non a caso i regali più belli sono proprio questi, quando si decide di affidare all’altro un oggetto personale che per qualche ragione abbia segnato un momento importante della propria vita. Con la probabilità, sempre dietro l’angolo, di andare in bianco e fare cosa sgradita. Ma la vera sfida è proprio questa.


Per farlo, la condizione indispensabile è avere un grande cuore. Chi infatti è disposto a sbarazzarsi tanto facilmente di un oggetto che ha fatto parte di sé? Ecco perché, alla fine, si decide di comprarlo, il regalo di Natale. E donare così qualcosa di nuovo, che possa sposarsi bene coi gusti e con la personalità del destinatario, che magari da noi è lontano mille miglia.

Ma chi è che ha inventato questo rito così pericoloso, che ti conduce sull’orlo del precipizio, infilandoti in un brutto guaio, di quelli senza via d’uscita, che ti portano ad arrovellarti per ore e ore su dove andare, che cosa comprare, quanto spendere?


Certo, in mancanza d’altro, questo esercizio di pensiero potrebbe avere anche un interessante risvolto freudiano, aiutando ad uscire da se stessi e a misurarsi con gli altri.

E allora, procediamo. Qualche idea in tempi di magra? La zanzariera contro la malaria, sempre utile in tutte le stagioni dell’anno. Oppure, dopo aver fatto un giro in qualche fattoria di campagna, la gallina ovaiola crea-reddito, che sa molto della fiaba dell’asino cacaoro. L’utilità è immediata, anche se occorre averne molta cura e nutrire l’animale con prodotti di prima scelta, se non si vuole che – anziché l’uovo d'oro – covi qualche altra cosa...


Sotto l’albero si potrebbe far trovare ad amici e parenti, perché no, una mucca da latte, visto che la carne (pericolo diossina) non si può più mangiare ma bisogna pur nutrirsi in qualche modo. Oppure, se si è di manica larga ma con moderazione, un mese di stipendio da insegnante potrebbe andar bene, magari per chi non ci è troppo simpatico.


Ma le proposte più allettanti arrivano dal Giappone. Una ditta ha infatti messo in vendita dei rotoli chiamati “Machigai sagashi” (in italiano: cerca l’errore), che raffigurano delle vignette nelle quali devi trovare l’errore, vedendo l’ immagine a lato. A disposizione anche raccontini da leggere sfogliando il rotolo di carta, dove è possibile trovare piccoli temi inerenti le toilettes e, pensate, perfino qualche poema. In Italia è possibile acquistare la carta igienica Kamasutra con le posizioni dell’amore, semmai qualcuno ne avesse ancora bisogno…


Sempre in tema di regali per il bagno, e sempre dal Giappone, per chi ci è amico ma non troppo arrivano le luci portafortuna a forma di escrementi. Si chiamano Kin-un raitaa (Kin=oro, Un=fortuna/merda, raitaa=luce, da cui il gioco di parole), possono essere utilizzate anche fuori dal wc ed emanano anche degli odori a scelta.


Via libera dunque alla fantasia, senza freni e inibizioni. Ma semmai con qualche occhiatina al portafoglio, che non fa mai male. Il cenone si deve pur fare…


Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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