mercoledì 10 dicembre 2008

A quota 2000 e oltre, Stella mattutina ringrazia

Il 27 maggio 2008 nasce Stella mattutina. A battezzarla, il primo post sul libro di Giuseppe Ayala. Sullo sfondo l’amata Sicilia, obbligata a scontare l’eterna condanna della mafia e del malaffare. “Ci sono giorni che il sole non tramonta”. E Stella mattutina, tra alti e bassi, tra il serio e il faceto, si ostina a brillare sul cielo grigio di questi strani giorni e di visite finora ne conta oltre 2000.

Credo sia un bel traguardo per un blog nato senza troppe pretese, se non quella di cercare di svolgere bene la sua funzione di agorà virtuale aperta alle opinioni di tutti, un luogo di confronto sempre pronto a far riflettere i lettori su temi della vita sociale e personale di ciascuno di noi. Affondando qualche volta, perché no, il dito nella piaga. E allora, che ben vengano i fuochi d'artificio. Festeggiare fa bene.

Grazie di cuore a tutti voi che passate di qua, senza lasciare traccia (a proposito, vi invito a farlo).

Grazie a
d Andrea Tricomi, che completa le mie riflessioni, arricchendole ogni volta di notizie davvero interessanti.

Grazie a Luca Bagatin, perché non si sottrae mai all’ironia, arma indispensabile per osservare ciò che ci accade intorno.

Continuate così, vi voglio bene.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io ti voglio bene ma....solo perché siamo distanti.
Se fossimo vicini vicini, invero....ancora non lo so.

Anonimo ha detto...

Piccolina sei nata esattamente 197 giorni, 18 ore, 53 minuti fa...

Lo storico anno di nascita del blog è il 1997. Da quel momento la pubblicazione di contenuti in rete con l'evoluzione, la creazione e manutenzione di strumenti in grado di gestire dati in ordine cronologico on line, ha fatto incontrare un pubblico più vasto, anche non tecnico.

Vige a tutt'oggi (siamo alla fine del 2008) una reticenza ancora piuttosto consistente per questo strumento di comunicazione.

La definizione più usuale del blog dato dagli oppositori è di "cazzeggio letterario".
Eppure ho l'impressione che è qui il vero futuro del giornalista multimediale, anzi il futuro della prima generazione di intellettuali del secolo appena iniziato nati nel vecchio Novecento.

Attenzione, amici internauti, perché il fronte antitechno continuerà ad espandersi.
Tra i tanti oppositori dei blog ci sono i "salutisti" della carta stampata.
I blog creano stress. Proprio così.

Tenere aggiornato 24 ore su 24 un 'diario on line' combinato con l'assenza di esercizio fisico e di sonno e con una dieta irregolare e malsana può essere letale.

Volete una "prova" della sintomatologia dei bloggers malati?.
Nel marzo scorso a Fort Lauderdale (Florida) ci ha lasciato la sua tastiera Russell Shaw: "un prolifico blogger di temi tecnologici morto improvvisamente di infarto a 60 anni" per il "Corriere della Sera" del 6-4-2008. Anche due suoi amici hanno avuto "problemi": il suo amico blogger Marc Orhant lo aveva anticipato ai "piani bassi" a dicembre, per un esteso blocco alle coronarie; e Ohm Malik, appena 41 anni, ha avuto un infarto negli stessi giorni ma è sopravvissuto per miracolo.

L'interessato (a vendere copie cartacee e abbonamenti on line) "New York Times" ha lanciato una sorta di appello il 30 marzo 2008 - cito sempre il Cds - "raccogliendo le lamentele di altri «diaristi» della rete che hanno perso peso o sono diventati obesi, che non riescono più a dormire regolarmente o crollano esausti sulla tastiera: tutti disturbi, se non proprio malattie, attribuite allo stress di dover produrre notizie in un ciclo di informazione "non stop" in cui la concorrenza è spesso feroce".

L'interessata autrice Alessandra Baldini che si firma accanto alla "ditta" Ansa (leggi BIBBIA) continua che "alcuni di quelli che erano nati come diari online sono in effetti diventati negli ultimi anni veri e propri produttori di informazione che fanno concorrenza ai media tradizionali sul fronte della pubblicità".

"Chi glielo fa fare?" sembra dire la professionista collega Baldini: "la pressione è enorme soprattutto per i free lance, navigatori della rete pagati spesso neanche dieci dollari a pezzo, ma anche chi sui blog ha costruito una fortuna ha motivo di preoccuparsi".

Hai capito Stellina? Esiste pure chi ci campa... Non è il nostro caso.

Devo per forza completare la citazione:
"«Non sono ancora morto, ma presto finirò in ospedale con l'esaurimento nervoso», ha detto Michael Arrington, fondatore e direttore di TechCrunch, un popolare blog sulle nuove tecnologie che rastrella milioni di dollari in pubblicità. Arrington, che è ingrassato di 15 chili in tre anni, ha attribuito allo stress da blog il fatto che ora soffre gravemente di insonnia: «Sono arrivato a un punto di rottura». Non è da oggi che i blogger denunciano pubblicamente contraccolpi fisici del loro mestiere: è un leit motiv dei diaristi online lamentarsi della fatica perennemente in agguato per chi passa buona parte della giornata e spesso della notte a smanettare sul computer a caccia di informazione".

L'unico leit-motiv non è l'insonnia, ma sapere che non c'è nessuna prospettiva di lavoro stabile neppure se hai 10 lauree.


Molti blogger sono pagati a pezzo, altri a numero di lettori, in una gerarchia retributiva che ripaga lo scoop anche se appena di pochi minuti. La velocità in questi casi è tutto: «Non c'è una volta, neanche quando dormi, che non ti viene l'ansia di avere preso un buco», ha detto Addington al "New York Times". Tanto i blogger sono consapevoli dei rischi del mestiere che alcuni di loro hanno preso a scambiarsi consigli su come farvi fronte. Un mese fa su Problogger.com l'australiano Darren Rowse, che contribuisce a una ventina di blog oltre ai due da lui curati, ha offerto ai suoi lettori un piccolo manuale di sopravvivenza: tra i consigli, quello di «tagliare le catene della scrivania» e «tornare a buttar giù idee su taccuini di carta».

Traduzione dell'articolo: a tutti voi malintenzionati blogger pseudogiornalisti da strapazzo, state attenti ai "buchi" perché il dominio delle notizie e delle castronerie appartiene alle agenzie di stampa, ad esempio l'ANSA; tagliatevi i polpastrelli prima di scrivere un vostro parere; non azzardetevi a stilare notizie in autonomia perché andrete incontro a morte certa, prematura e senza necrologio né coccodrillo di benemerenza.

Auguri, Stella Mattutina.

Stella mattutina ha detto...

Per Luca: siamo vicini vicini anche solo col pensiero, non ti basta? :-)

Per Andrea: bell'intervento, come al solito ricchissimo di spunti di riflessione.

Il blog per me che non ci guadagno è puro piacere di scambiare idee coi miei lettori.

Mi stupisce pensare che qualcuno ci abbia rimesso addirittura le penne.

Quanto alla definizione di "cazzeggio letterario", non è del tutto sbagliata. Se il blog diventa un modo per fuggire dalla realtà e trastullarsi in masturbazioni mentali inutili, allora sì, sono d'accordo.

Quindi, per sfuggire al pericolo, piedi sempre ben piantati per terra e sguardo vivo e profondo sul mondo, sulle persone e sulle cose che accadono. Senza ipercriticismo acuto, ma semmai con spirito critico fecondo e costruttivo.

A mio parere, si può distruggere una teoria o demolire un sistema solo se si è in grado di proporre alternative migliori.

Stella mattutina ringrazia ancora e accoglie gli auguri con molto affetto. :-) E.

Anonimo ha detto...

Vicini con il pensiero equivale a farsi le pippe mentali: ovvero il cazzeggio letterario !
Qui è necessario COGITARE, CREARE, PRO-CREARE e non pro-crastinare.
Il blog è il massimo della comunicazione.
E' più spesso formazione piuttosto che in-formazione. Approfondimento, piuttosto che banalità giornalistico-mediatiche.

Stella mattutina ha detto...

Quindi si dovrebbero annoiare i lettori con seriosissimi argomenti... Vabbè, ci farò un pensierino. :-) E.

Anonimo ha detto...

Non ho capito il tuo ultimo commento....

Stella mattutina ha detto...

Invece d cincischiare, segnalaci qualche notizia interessante. Non sarai mica diventato un vero massone (nel senso buono del termine)?? :-) E.