giovedì 25 dicembre 2008

Natale 2008: qualche fregatura in più sotto l'albero

Un Natale coi fiocchi non lo si è più visto da tempo. Soltanto sole, cielo azzurro e sgombro da nuvole. Al sud è quasi primavera. Il Natale di pioggia e di neve, con le renne e gli sci ai piedi è solo al nord, si sa. Anche quest’anno. Tant’è, Catania è rivestita di luce, Torino è quasi al buio.

Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, anche quest'anno abbiamo impacchettato ancora una volta i nostri regali sotto l’albero, e li abbiamo pure scartati. Ma dentro ci abbiamo trovato qualche fregatura in più. Effetto del crollo dell’economia di mercato, a cui ci eravamo affidati anima e corpo. Effetto di quella strana voglia di far niente che sempre più spesso ci assale. Effetto della corruzione ormai dilagante della politica. Effetto dei reality, e pure di facebook, dove il tam tam di auguri natalizi rimbalza ormai da giorni. Tutti amici, tutti pronti a scambiarsi auguri e baci virtuali, immaginando tempi migliori da vivere in carne e ossa.

Un Natale come pochi, quello 2008, di certo il primo per Barack Obama da presidente degli Stati Uniti e per Vladimir Luxuria, eroina pop porno di un comunismo ormai tramontato, da vincitrice dell’Isola dei Famosi.

Un Natale come tanti per chi non ha un tetto sotto cui dormire o qualcuno con cui stare e a stento può concedersi un piatto caldo. Un Natale come tanti anche per chi ha cambiato vita o città, per chi ripensa con nostalgia al passato e per chi invece si affida ciecamente al futuro, con l’ebbrezza del mistero e dell’ignoto.

L’importante è fare una scelta precisa senza accapigliarsi troppo tra amici e parenti: panettone o pandoro. Alla fine del pranzo, non ci si può ritrovare con due piedi in una scarpa. O l’uno o l’altro. Nello stomaco, le due cose insieme proprio non vanno.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)

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