martedì 16 dicembre 2008

La Sicilia e i suoi castelli

La storia dei castelli e delle torri in Sicilia racconta della lotta tra poteri. Pietre massicce, potenti, su cui sono incisi secoli di storia, assedi e duelli, ma anche amori e delitti, tradimenti e veleni.

La Sicilia vanta oltre duecento castelli sopravvissuti, perché tanti sono stati i suoi invasori e tutti hanno lasciato un segno ben visibile del loro passaggio.
Poco più che singole torri cintate da un muro durante il regno normanno, grandiose e raffinate regge costruite dagli Altavilla, quando Ruggero strappò la Sicilia agli Arabi e nel 1130 fondò il suo regno.

Ago della bilancia in tutta la storia castellana dell'isola è la lotta tra Baronaggio e Corona, che si rifletterà sul numero, la grandezza e l'importanza degli edifici. Così, il 1300 sarà il secolo d'oro dei castelli dei ricchissimi baroni siciliani (i Ventimiglia, i Chiaramonte, i Peralta), mentre il Duecento con Federico II di Svevia e il genio costruttivo di Riccardo da Lentini aveva visto l'erezione di un grandioso sistema di fortificazioni che annovera i più bei castelli regi del Duecento italiano.

Alle porte di Catania si staglia l'imponente castello di Aci. Ed è proprio qui, sulla costa ionica, che Federico crea i suoi gioielli, unici per l'originalità delle concezioni volumetriche rispetto agli edifici di età normanna (uno è il castello Ursino di Catania, che nel XIV secolo fu la residenza dei reali aragonesi).

Spostandoci ell'entroterra, ecco il dongione di Paternò, il più grande dell'isola, attribuito a Ruggero il Normanno: dalle gigantesche bifore aperte forse da Federico II che vi soggiornò a più riprese, si ha un panorama mozzafiato sull'Etna e sulla piana di Catania.

Così anche nella vicina torre di Adrano, molto simile per tipologia, anch'essa una creatura di Ruggero il Gran Conte (1073) anche se quello che vediamo è forse un rifacimento trecentesco.Avanzando verso il mare e di quattro secoli di storia, ci si imbatte nella fortezza di Brucoli, nel Siracusano, il cui nucleo originario costruito tra il 1462 e il 1467 venne munito di bastioni e di torri angolari nel XVI secolo, a difesa dai corsari.

Ma a dominare la scena ionica è ancora Federico. Poco più in là infatti incontriamo altri due capolavori del grande imperatore svevo: il fortilizio di Augusta, a pianta quadrata con torri quadrate agli angoli e il castello Maniace di Siracusa, che differisce dal precedente per le torri che qui sono rotonde.

Tappa d'obbligo è Erice, l'antica città fortificata alle spalle di Trapani. Ancora nel Trapanese spicca il castello di Alcamo, proprio nel centro abitato, costruito molto probabilmente dal conte Raimondo Peralta sotto Pietro II d'Aragona. Il castello di Montalbano, sui monti Nebrodi, rientra nel grande progetto federiciano di dotare la Sicilia di "circuiti forti" a difesa del territorio. Edificato nella forma attuale tra il 1302 e il 1311, è l'unico esempio riconosciuto, nell'isola, di palazzo residenziale trecentesco.Particolarissima è invece la suggestiva rocca di capo Sant'Alessio, arroccato come un nido d'aquila sull'omonimo promontorio.

In tanta severità costruttiva, una nota bizzarra la concede il castello di Donnafugata, assai più recente perché edificato nella seconda metà dell'Ottocento dal barone Corrado Arezzo. Nell'Ennese, spettacolare è la fortezza di Sperlinga, scavata in una rupe dei monti Nebrodi. Qui, durante la guerra del Vespro (1282), si rifugiarono gli Angioini e per tredici mesi il castello oppose strenua resistenza alle armate dei ribelli siciliani.

Elena Orlando (elyorl@tiscali.it), pubblicato su "La Sicilia" del 17/12/2008 (nella foto, il Castello di Acicastello, Ct)

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