Se sotto sotto volesse sottintendere che un gay, se diventa etero, guarisce da una malattia, avrebbe tutte le caratteristiche di un "pensiero debole". Di certo, quello di Povia - il cantautore milanese salito alla ribalta del grande pubblico grazie alla cantilenante “I bambini fanno ooh” e poi per aver vinto con “Il piccione” e il verso onomatopeico del suo becco l’edizione 2006 del festival di Sanremo – sui gay non è certo un pensiero stupendo. Tutto nasce dal racconto in musica di un ripensamento decisivo.
La canzoncina ben ritmata, orecchiabile, a effetto, racconta di Luca, ex “mezzo uomo”, ora uomo con tutti i crismi. La causa: una donna che incontra e gli fa cambiare idea. Una doccia fredda. Che ha sollevato le ire dell’Arcigay che ora minaccia di «bloccare» il festival nel caso la Rai non chiarisca la sua posizione riguardo al brano che, secondo l'associazione, potrebbe contenere posizioni omofobe. “Luca è gay”, s’intitola la canzone. E fino a qui, nulla di strano. Peccato però che Povia si sia studiato un modo per far parlare di sé e magari fare un po’ di pubblicità in anteprima a un festival depresso e deprimente.
L’Arcigay è partita da facebook, col lancio di un gruppo intitolato “Non lasciamo che Povia canti di ex gay a Sanremo”. Queste le motivazioni: “Formiamo un grande gruppo, e reagiamo compatti contro la Rai e chi di dovere. Non si può nel 2008 arrivare su un palcoscenico nazionale a sostenere che gay e lesbiche sono malati, sbagliati o immaturi”.
In poche ore hanno aderito migliaia di internauti e la Rai ha subito iniziato a ricevere una serie di email di protesta. Poi, si è fatta largo la minaccia di bloccare il festival nel caso in cui “il testo del brano si riferisca a cure riparative”.
Povia al momento preferisce tacere. Sarà che si è già affezionato alla rima perfetta, baciata, incollata: “Io ero gay, ma ora sto con lei”. E il suo volto è quello di sempre, ingenuo e sorridente.
Il bello è che, al riguardo, la fedina penale di Povia non è proprio pulita. Tant’è che negli archivi di Panorama si conserva un’intervista in cui il cantante afferma: «Gay non si nasce, lo si diventa in base a chi frequenti. Anch'io ho avuto una fase gay, è durata sette mesi e poi l'ho superata. E ho anche convertito due miei amici che credevano di essere gay e invece adesso si sono sposati». Con un avvertimento: «Se Bonolis e il suo direttore musicale intendono mandare in scena uno spottone clerical-reazionario contro la dignità delle persone omosessuali, sappiano fin d'ora che la nostra reazione sarà durissima, rumorosa e organizzata».
Povia lo sa, c’è sempre tempo per cambiare. Gusti sessuali, certo. Ma anche i testi un po’ miopi di alcune canzoni.
Elena Orlando (elyorl@tiscali.it)
giovedì 25 dicembre 2008
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5 commenti:
Povia è stato gay ?
Poi è "guarito" ?
Si vede che il Piccionico Bambino che fa Oh non conosce Peter Boom.
Altrimenti saprebbe che siamo tutti pansessuali.
Ad ogni modo penso che non ci si dovrebbe scandalizzare.
E basta con questo buonismo !
Povia vuol fare una canzone antigay ? E la faccia, che sarà mai !
Però, si badi bene, qualcuno gli spieghi la teoria della panessualità !
E qualcuno la spieghi anche al cartapecorito pubblico di Sanscemo !
"Luca è gay" ?
Così pensa il Nostro di suscitare clamore ?
Erra in toto.
Avrebbe dovuto intitolarla: "Luca Bagatin è gay".
Allora sai che casino ! ;-)
Mi chiedo se, dopo tutto questo, Povia avrà ancora una possibilità. A Sanremo e in Paradiso... E.
In Paradiso c'è già Bonolis assieme a Laurenti e Garrone.
Sbevazzano caffé tutto il giorno e dicono che è tutt'un gran un frociame.
L'aveva detto Peter Boom che siamo tutti pansessuali, no ?
ORKOZEUS !
PS: a Sanscemo non so.
Non frequento più dai tempi della Casta...
in quella famosa intervista a Panorama, alla domanda "Vuol dire che se si respira gay si diventa gay?", Povia risponde"Una specie. Come quei bambini che mamma e papà picchiano e loro per perversione vogliono essere picchiati"
Da uno che risponde così, che razza di pensieri e di testi ci si possono aspettare sull'omosessualità?
Mi chiedo: non è che Povia stia cavalcando l'onda lunga dei nostri tempi, cioè quella della più pura reazione e del più falso perbenismo? Vorrei sperare di no... :-) E.
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